Published in: Recensioni, Autori stranieri, Libri
Il libro di X – Sarah Rose Etter
La devastazione della carne
Cassie è nata col il corpo annodato. Un nodo semplice, piano, proprio all’altezza dello stomaco, come sua madre e sua nonna prima di lei. Un nodo che la rende strana, diversa, estranea agli altri ma soprattutto a sé stessa.
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Decluna – Federica Leonardi
Rituali ancestrali che odorano di terra bagnata e sangue rappreso
Scrivere weird non è facile, e tantomeno lo è farlo in Italia, paese in cui, a causa della scarsa quantità di lettori, i generi di nicchia -o per meglio dire meno mainstream- finiscono spesso per non trovare il giusto spazio e in molti casi rischiano proprio di non vedere mai la luce. Eppure qualcuno ci prova, e c’è da dire che ci riesce alla stragrande!
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Zombie – Joyce Carol Oates
Uno zombie tutto per sè
Quentin è un ragazzo normale. Un ragazzo normale e per bene, che studia, lavora come custode nella casa di famiglia che viene affittata a giovani studenti stranieri, va regolarmente dallo psicologo ed è amato dalla nonna. E poi si, vabbè, sta scontando due anni di libertà vigilata per aver molestato un ragazzino nero e colleziona strumenti chirurgici rubacchiati qua e là perché lui, Quentin, o Q_, come preferisce chiamarsi, ha un sogno: avere uno schiavo zombie che esaudisca i suoi più bassi desideri.
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Picnic a Hanging Rock – Joan Lindsay
Il bello dei misteri è che non sempre necessitano di essere svelati
Australia, 1900. È il giorno di San Valentino e le studentesse dell’Appleyard College di Melbourne e due delle loro professoresse si recano nei pressi di Hanging Rock, una particolare conformazione rocciosa, per un allegro picnic sul prato. Tre di loro, più una professoressa che nessuno ha visto alzarsi dal prato, scompaiono misteriosamente nel nulla. Ma quali conseguenze avrà sulle vite degli ignari protagonisti questo orribile e inspiegabile evento?
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Il giovane Holden – J. D. Salinger
Io lo so, me lo ricordo come ci si sente
Eccolo qui il giovane Holden, in piedi sul confine tra l’adolescenza e l’età adulta. Un ragazzino irritante, presuntuoso, indisponente, spocchioso. Ma anche, e soprattutto, confuso, fragile, spaventato, a volte depresso “e via dicendo”.
Cacciato dall’ennesima scuola e in attesa di tornare a casa, dove lo aspetta la ramanzina del padre, ma forse anche dei dolorosi ricordi, si aggira in una New York fumosa e affollata nella quale, però, sembra così dannatamente solo.
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Pet Sematary – Stephen King
I don’t wanna be buried in a pet sematary
Un giorno imprecisato del 1989 Stephen King invita i Ramones per vedere una partita di baseball in tv. In quell’occasione regala a Dee Dee Ramone una copia di quello che lui stesso definisce il suo romanzo più terrificante. Pochi mesi dopo esce Brain Drain, e all’interno dell’album c’è una canzone dedicata proprio a quel romanzo, il cui indimenticabile ritornello “I don’t wanna be buried in a pet sematary / I don’t want to live my life again” ha fatto da imprescindibile colonna sonora a tutta la mia lettura.
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Anni luce – Andrea Pomella
La generazione perduta degli anni ’90
Quella delle persone nate negli anni ’70 fu definita “generazione X”, una generazione invisibile, piccola, figlia dei figli del baby boom, coloro che avevano messo in atto, o forse sarebbe meglio dire goduto, la “grandiosa” ricostruzione.
Giunti gli anni ’90, gli ormai 20enni di questa generazione si guadagnarono la reputazione di esseri apatici, cinici, senza valori o affetti.
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L’orda del vento – Alain Damasio
L’orda del vento non è un libro, è un’esperienza fisica
Cosa poteva venire fuori dalla penna di un autore asceta che ha deciso di ritirarsi in solitudine in Corsica per scrivere, se non uno dei libri più belli letti quest’anno?
Questa storia nasce in una terra perennemente spazzata dal vento, che cambia sempre direzione e intensità, ma che non smette mai di soffiare. Nasce da 800 anni di orde -manipoli di uomini e donne addestrati a un solo scopo: scoprire l’origine del vento- tutte cadute lungo il percorso, spazzate via da un fuorvento o perite a causa dei pericoli che infestano il cammino.
Questa è la storia della 34esima orda, che si è spinta più lontano di qualsiasi altra, raccontata dalle 23 voci che la compongono.