Pensavo fosse amore, invece era plancton.
L’idea che sta alla base di Sirene, diciamocelo, è una figata pazzesca. Una storia strana e feroce, dai chiari risvolti weird, che affonda le proprie radici in quella profezia -più che mai attuale e plausibile- di fine dell’umanità causata dall’umanità stessa e del risveglio di una natura oscura e selvaggia che riprende finalmente possesso del pianeta.
Siamo in un futuro imprecisato, lo strato d’ozono si è assottigliato costringendo l’uomo a rifugiarsi lontano dai raggi solari, che causano un’orribile e mortale malattia della pelle detta “cancro nero”. A causa della scarsità di cibo la Yakuza alleva clandestinamente Sirene –sirene di Omeriana memoria, più simili ad avvenenti mostri marini che a esseri senzienti- che vengono usate sia come carne da macello, sia come intrattenimento nei bordelli. In un impeto di frenesia Samuel, sorvegliante di una vasca di allevamento, si unisce a una di queste sirene e da quest’improbabile unione nascerà Mia, mezza sirena e mezza umana e con lei, forse, una nuova specie cosciente.
La sensazione che mi ha lasciato Sirene è stata quella di avere tra le mani un’idea brillante che poteva dispiegarsi in un prisma di sottili riflessioni, di un escamotage ben studiato -quello delle sirene- con il potenziale per trasformarsi in una preziosa e devastante metafora dell’antropocentrismo tossico. Mi aspettavo che un libro con delle premesse così crude mi facesse il cuore in pezzi.
Eppure qualcosa è andato storto. E’ una lettura decisamente disturbante, questo è indubbio. Ci sono dei termini forti che vengono ripetuti ossessivamente creando un terrificante senso di estraniamento, ma la narrazione volutamente algida e asciutta crea un muro che è difficile oltrepassare. La percezione che ho avuto è che si proceda un po’ a tentoni, che sia tutto troppo meccanico, cosa che toglie fluidità e di conseguenza pathos alla storia.
Le infodump che si susseguono nel testo spezzano la magia della sospensione dell’incredulità, rendono difficile empatizzare coi personaggi e spesso rimangono fini a se stesse. Pistole di Cechov che sparano a salve.
Un libro che poteva essere una bomba potentissima, ma che di fatto sembra rimanere cristallizzato in uno stadio larvale senza esplodere mai. Peccato.
- Genere: Dark fantasy, Fantasy, Weird
- Anno pubblicazione: 2007
- Isbn: 978-8831728430
- Casa editrice: Marsilio Editore
- Pagine: 131