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Malpertuis – Jean Ray

La dimora del Maligno
Pubblicato nel 1943, e in Italia per la prima volta nel 1966 dalla Sugar, entrambe le successive edizioni italiane del libro, di cui l’ultima uscita nel 2006 per la collana Urania Horror di Mondadori sono ormai fuori catalogo. L’ultima versione è però acquistabile in ebook su tutti i più conosciuti ebook-store.
Cosa c’è di più affascinante di un’antica dimora, enorme e oscura, il cui nome, Malpertuis, significa “dimora del Maligno”?
Malpertius è, per sommi capi, una sorta di giallo-horror, o, come lo si definisce nella postfazione, weird, ovvero un horror in cui “non tutti i mostri vengono per nuocere”.
Il narratore, ladro di mestiere, viene in possesso di un plico contenete diari, appunti e scritti vergati da quattro diversi narratori, che hanno come soggetto proprio la dimora di Malpertuis la quale, secondo questi documenti, cela un oscuro segreto sui suoi abitanti.
C’è, narra Duocedame il Vecchio, una strana e misteriosa isola dispersa nell’Egeo, un’isola dove creature si agitano tra le nebbie ed elevano al cielo i loro goffi, gutturali lamenti. Su questa isola c’è la dimora dello zio Cassave, una gotica costruzione avvolta nell’oscurità perenne, dove le candele che illuminano i corridoi vengono spente da sinistre entità per torturare uno degli abitanti, il povero Lamparnisse. Oltre a Lamparnisse, nella casa vive, costretto alla coabitazione a seguito dello strano testamento dello zio Cassave, un bizzarro gruppo di persone formato da parenti, domestici e strani estranei.
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The Resurrectionist: The Lost Work of Dr. Spencer Black – Eric B. Hudspeth

Da avere anche solo per il meraviglioso compendio illustrato
Affascinante fusione di fiction e arte, pubblicato nel 2013 dalla Quirk Books che, come dice in nome, pubblica libri “strani”, The Resurrectionist è, in effetti, una strana storia. La trama, anche se forse non straordinaria, regge, ed è una grottesca, disturbante, e a tratti assurda cronaca della vita del dottore dall’infanzia fino alla discesa nella follia di una di quelle menti che non sono mai dome, che sentono il bisogno di spingersi sempre più in là, di esplorare l’inesplorato ma anche, forse, l’inesplorabile, in cui i fan dell’horror o del macabro riconosceranno subito nel protagonista l’archetipo del genio, spinto alla psicopatia dalla stessa illuminazione che lo ha elevato all’inizio.
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Le montagne della follia – Howard P. Lovecraft

Una spedizione in Antartide si trasforma in orrore cosmico
Scritto nel 1931 e rifiutato da cinque editori prima di vedere finalmente la luce nel 1936 tra e pagine di Astounding Stories, questo racconto lungo narra la storia di un gruppo di scienziati ed esploratori sbarcati in Antartide nel 1930. E’ il protagonista stesso a raccontare la storia, che più che un diario scientifico, è un vero e proprio avvertimento volto a scoraggiare scienziati e curiosi dall’idea di intraprendere qualsiasi futura esplorazione nella regione. Degli strani ritrovamenti e un’imminente tragedia metteranno infatti in discussione non solo tutte le teorie scientifiche sullo sviluppo della vita sulla Terra fino ad allora formulate, ma l’esistenza stessa dell’uomo.
E’ più che mai evidente che questo libro soffre l’età che ha. L'”orrore cosmico” che con tanta fatica Lovecraft costruisce pagina dopo pagina, è, per la nostra sensibilità “moderna”, ingombrante, contorto, lento. I colpi di scena nella trama sono suggeriti decine di pagine prima. E nonostante questo l’ossessiva vividezza delle visioni create dal lucido delirio di Lovecraft è impressionante.
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I racconti del Necronomicon – Howard P. Lovecraft

L’orrore cosmico dell’Arabo Pazzo
Questo libro raccoglie una serie di racconti, scritti da Lovecraft tra il 1921 e il 1933, che hanno come comune denominatore il libro maledetto dell’arabo pazzo Abdul Alhazred: il Necronomicon.
In questi racconti si prefigurano scenari di orrore, che prendono vita sulla Terra, ma si allargano in universi a più dimensioni, in cui lo spazio e il tempo perdono di significato. Se negli scritti di molti contemporanei di Lovecraft il male attenta alla salvezza eterna dell’uomo, qui diviene la consapevolezza della mancanza di senso dell’uomo stesso e del suo piccolo mondo sperduto e annichilito, in cui strane, orrorifiche, antichissime creature si muovono nelle profondità e nell grandezza di infiniti universi multidimensionali. Il fulcro del pathos è proprio l’incapacità dell’uomo di comprendere tale grandezza, di relazionarsi con cose che travalicano la comprensione, trascinando nella follia chi cerca di comprenderle.
I protagonisti di questi racconti sono tutti degli intellettuali, dei ricercatori, persone spinte dalla curiosità e della necessità di indagare l’inesplicabile, e spesso sono essi stessi a richiamare il male della sue profondità, restando annichiliti o terrorizzati davanti alle visioni che la loro brama di sapere evoca.
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Fidati, è amore – Joe R. Lansdale, Daniele Serra

E’ bene mettere in chiaro le cose sin da subito: questa graphic novel è un calcio nello stomaco. Di quelli forti e impietosi.
L’ho comprata a scatola chiusa: conoscevo Daniele Serra, talentuoso fumettista italiano, già collaboratore della DC Comics, Image e Weird Tales e vincitore di un British Fantasy Award, per altri suoi lavori e Lansdale, folle e geniale, non mi ha mai deluso.
Il fumetto, presentato a Lucca Comics 2015 e pubblicato anche in lingua inglese nel 2014 dall’editore britannico SST (acronimo di Short, Scary, Tales), è ispirato a un un racconto lungo di Lansdale, I Tell You It’s Love, pubblicato per la prima volta nel 1983 sul magazine “Modern Stories” curato da Lewis Shiner.
E’ una storia d’amore inquietante e morbosa, ogni pagina è un tuffo al cuore o, per meglio dire, un calcio nello stomaco. I dialoghi, scarni ma ben scelti, fanno da corollario a pagine quasi del tutto occupate dagli acquerelli ferrosi e potenti di Serra.
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Nostra signora delle tenebre – Fritz Leiber

Una moderna metropoli infestata da entità oscure
Franz Westen, il protagonista, scrive racconti horror per una serie televisiva. Non ancora del tutto uscito da una crisi profonda, dovuta alla morte della giovane moglie, una sera, affacciandosi dalla finestra del suo appartamento, vede sulla collina prospiciente una sinistra figura scura che danza nella notte.
Siamo in una San Francisco misteriosa, abitate da strane forze, nella quale ci muoviamo attraverso la mappa tracciata da un libro segreto e maledetto: “Megalopolisomanzia: una nuova scienza urbanistica” del fantomatico Thibaut De Castries, che postula l’esistenza dei “paramentali”, esseri mostruosi e infidi, il cui habitat naturale sono proprio le moderne megalopoli.
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Dracula – Bram Stoker

La genesi di un vampiro
Londra, fine 1800. Il romanzo si apre con il diario di Jonathan Harker, un neoavvocato inglese che ha l’incarico di recarsi in Transilvania per prendere accordi con un cliente di alto rango, un certo conte Dracula, intenzionato ad acquistare delle proprietà per trasferirsi in Inghilterra. Il povero Jonathan sarà vittima di strani fatti all’interno del castello, di cui annoterà ogni particolare, corredando la nuda cronaca con tutte le sue emozioni… Da questo punto in poi si dipanerà la storia che vede coinvolto l’orribile Conte, giovani pulzelle timorate di Dio e aitanti giovani.
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Girlfriend from Hell – Germano M. [progetto Survival Blog]

Questa è la storia di Hell e della pandemia gialla. Tutto qui? No, c’è anche Zooey, attrice alquanto antipatica sulle prime ma che poi diventerà la compagna di fuga di Hell nel tentativo di sopravvivere ai Gialli. Con loro passiamo tre anni, che fuggono veloci tra infetti antropofagi color ocra, safety zones, armi (tante) e fughe. La scrittura è asciutta e veloce, di taglio molto blogghistico, ma non per questo scarna didascalica. Le frasi sono concise ma allo stesso tempo descrivono in maniera elegante l’apocalisse in cui ci ritroviamo. Ci mostrano un mondo di esseri umani che decadono e si inselvatichiscono. Una sorta di ermetismo post-apocalittico. La parola d’ordine è la mia vita o la tua. C’è azione credibile, distopia credibile, romanticismo mai sopra le righe, rimandi cinematografici, ottima musica, un protagonista-narratore con le palle e sfaccettato, una co-protagonista viva non solo perché ispirata a un’attrice ma anche perché resa e studiata a dovere.