Scopro con questo libro l’esistenza di Barbara Comyns, autrice – ahimè – così poco conosciuta da non avere neanche una voce in italiano su Wikipedia, la cui scrittura, però, mi è sembrata subito familiare: delicata, grottesca, a tratti ironica e velata di un surrealismo oscuro che mi ha ricordato da vicino la mia amata Shirley Jackson e Angela Carter.
La ragazza che levita è una piccola favola nera, un racconto gotico e magico, doloroso eppure quasi scanzonato. Una dicotomia che sembra aberrante, ma che nei fatti dà vita a una storia toccante, intensa, con una protagonista a tratti insopportabile e, per questo, incredibilmente umana.
Alice vive con un padre violento, grezzo, spesso ubriaco e incapace di amare. Eppure, tra un silenzio e l’altro, nel suo piccolo mondo interiore sogna l’amore delle favole, un principe azzurro che la strappi dalla sua miseria. E proprio mentre sogna, mentre cerca di scrollarsi di dosso i continui soprusi e la puzza di animali e cavolo che invade la casa, Alice scopre di avere un potere speciale.
Un pizzico di sovrannaturale si mischia alla triste quotidianità dei sobborghi di una Londra edwardiana scura, desolata e intrisa di oscuri e grotteschi presagi: uno zoccolo di un cavallo a cui manca il resto del cavallo, alberi grigi e deformi, una serra piena di vasi vuoti.
E’ senza dubbio un romanzo strano, di quelli che non sei sicura ti sia piaciuto davvero, ma che a distanza di tempo ti rendi conto aver sedimentato qualcosa dentro di te. Difficilmente mi dimenticherò di Alice, rinchiusa in una soffocante realtà patriarcale in cui perfino i sogni vengono imbrigliati, manipolati e privati di ogni amore.
Barbara Comyns
Barbara Comyns (1907-1992) e` stata un’artista e scrittrice inglese. Nata nel 1907 a Warwickshire, a seguito di un infelice matrimonio giovanile sposa Richard Strettell Comyns Carr e la coppia decide di stabilirsi a Londra, dove la Comyns intraprende i primi passi come scrittrice. Negli anni ’50 si trasferisce con il marito in Spagna, dove soggiornerà per diciotto anni. E` autrice di undici romanzi.