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La strada – Cormac McCarthy
Mai è un sacco di tempo
Un padre e un figlio, una strada da percorrere senza un inizio e senza una fine, senza una meta se non la speranza. Una cappa di fuliggine tossica pervade l’aria, i giorni sono pallidi e freddi, fatti di un sole anemico, malato, incapace di scaldare la terra e tantomeno gli animi dei pochi abitanti rimasti. Le notti più nere nel nero, terrificanti, gelide. La terra è sterile, l’acqua quasi imbevibile, e il silenzio terrificante.
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Il giorno dei trifidi – John Wyndham
A scatenare il terrore saranno davvero le piante carnivore?
Il giorno dei Trifidi è il libro di fantascienza esattamente come non te lo aspetti. Non ci sono navicelle spaziali, alieni o tecnologie futuristiche, non ci sono fughe al cardiopalma, grandi eroi o scienziati superdotati che cercheranno di salvare il mondo.
L’incipit del romanzo, omaggiato poi nel film “28 giorni dopo”, è folgorante: William Masen, biologo, si sveglia nel letto d’ospedale nel quale è ricoverato dopo un’operazione agli occhi, e subito si rende conto che qualcosa non va: nonostante l’ospedale si trovi nel centro della caotica Londra, nessun rumore giunge dalla strada sottostante. Il silenzio sovrasta ogni cosa, ed è così inquietante da metterlo subito in allarme.
Poco dopo scoprirà che quasi tutta la popolazione, a parte pochissimi fortunati, è stata resa cieca dall’incredibile pioggia di meteoriti avvenuta la notte precedente che ha attirato alla finestra l’intera popolazione mondiale.
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Girlfriend from Hell – Germano M. [progetto Survival Blog]
Questa è la storia di Hell e della pandemia gialla. Tutto qui? No, c’è anche Zooey, attrice alquanto antipatica sulle prime ma che poi diventerà la compagna di fuga di Hell nel tentativo di sopravvivere ai Gialli. Con loro passiamo tre anni, che fuggono veloci tra infetti antropofagi color ocra, safety zones, armi (tante) e fughe. La scrittura è asciutta e veloce, di taglio molto blogghistico, ma non per questo scarna didascalica. Le frasi sono concise ma allo stesso tempo descrivono in maniera elegante l’apocalisse in cui ci ritroviamo. Ci mostrano un mondo di esseri umani che decadono e si inselvatichiscono. Una sorta di ermetismo post-apocalittico. La parola d’ordine è la mia vita o la tua. C’è azione credibile, distopia credibile, romanticismo mai sopra le righe, rimandi cinematografici, ottima musica, un protagonista-narratore con le palle e sfaccettato, una co-protagonista viva non solo perché ispirata a un’attrice ma anche perché resa e studiata a dovere.
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Ma gli androidi sognano pecore elettriche? – Philip K. Dick
E’ il 1992. Un sottile strato di materia grigia avvolge ogni cosa, provocata da una guerra della quale non si sa neanche chi sia il vincitore. Dopo il disastro atomico, chi vuole sopravvivere deve emigrare su altri pianeti, e chi resta è condannato ad una lenta morte da radiazioni. “Emigrate o Degenerate”, è l’appello impietoso delle autorità. I sintomi sono l’alterazione delle capacità intellettive, che rende cervelli di gallina, seguita dalla deviazione genetica, spettro di possibili mutazioni della specie. C’è un solo canale televisivo in queto mondo alternativo privo di zapping, in onda 23 ore su 24: il Buster Friendly e i suoi simpatici amici. C’è una scatola empatica, attraverso la quale tutti si possono connettere con tutti e soprattutto con Wilbur Mercer, fondatore del Mercerianesimo, religione ufficiale. Ogni famiglia deve possedere un animale, questo è uno dei principi del mercerianesimo, perchè essi aiutano a stimolare l’empatia, ciò che ci distingue dagli androidi.