




- Titolo originale: Tokage
- Anno: 1993
- Isbn: 9788807814211
- Pagine: 117
L’arte di parlar di niente, ma di parlarne bene. Sei storie sul passato e il presente, sul cambiamento, sulla solitudine, e sulla speranza.
E’ il primo libro che leggo della Yoshimoto, comprato al mercatino dell’usato per tre euro, e devo dire che il suo stile mi ha colpita anche se come dice lei stessa nel postscriptum, forse al tempo di questo libro era ancora un pò immaturo. Non è la trama delle storie che colpisce, anzi, essa è quasi inconsistente. Sono le descrizioni, gli stati d’animo, i luoghi, le sensazioni.. Meditazioni sul passato e sul presente, sulla speranza nel cambiamento di persone ferite che cercano un riscatto; malinconia e solitudine ma anche voglia di andare avanti. Forse un pò troppo malinconico per i miei gusti, ma le parole scorrono come seta sulla pelle.