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Categoria: Autori stranieri

Published in: Recensioni, Autori stranieri, Libri

Il Pescatore – John Langan

Si sprofonda. E’ questo quello che succede leggendo Il Pescatore di John Langan. Si sprofonda nel lutto, quello che attanaglia la vita del nostro protagonista, Abe, ancora devastato dalla recente perdita della moglie.Si sprofonda nelle acque tumultuose dei fiumi in cui Abe va a pescare, perché nella pesca sembra aver trovato in qualche modo un conforto dal suo infinito dolore.Ci si aggrappa alla speranza, tentando di risalire la china su rive che si fanno sempre più scoscese e insidiose, solo […]

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Babel – R. F. Kuang

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È giunto il momento di parlare di Babel. E io giuro che non riesco a capacitarmi di come un libro possa essere così bello e così INCOMMENSURABILMENTE NOIOSO contemporaneamente. Ormai lo sanno anche i sassi, il fantasy non è il mio genere comfort. Tuttavia le premesse di questo romanzo semplicemente troppo allettanti per dire di no: atmosfere dark, una Oxford di fine ‘800, un romanzo incentrato sulla lingua. E quindi, eccoci qua. Siamo in una Oxford di metà 800 al […]

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Membrana – Chi Ta-Wei

Il genere di Chi Ta-Wei è chiamato silkpunk – una roba quasi impossibile da definire ma che assomiglia a una sorta di aesthetic tecnologica incentrata sull’arte e la filosofia mediorientale. Lui stesso però dichiarò in un’intervista che l’accostamento alla seta gli sembrava poco democratico, e quindi coniò il termine “bubbletea punk”, che definisce perfettamente la sensazione di ‘accogliente’ e contemporaneamente ‘estraniante’ che permea questo libro. Scritto nel 1995, Membrana è un racconto sorprendentemente attuale, che nella sua apparente delicatezza affronta […]

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La ragazza che levita – Barbara Comyns

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Un racconto doloroso eppure quasi scanzonato

Scopro con questo libro l’esistenza di Barbara Comyns, autrice – ahimè – così poco conosciuta da non avere neanche una voce in italiano su Wikipedia, la cui scrittura, però, mi è sembrata subito familiare: delicata, grottesca, a tratti ironica e velata di un surrealismo oscuro che mi ha ricordato da vicino la mia amata Shirley Jackson e Angela Carter.

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Respiro – Ted Chiang

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Una fantascienza incredibilmente umana

Ciò che mi ha sempre affascinata della narrativa fantascientifica, e più ancora di quella che definirei “fantascienza antropologica”, è il poter guardare, come dal buco di una serratura, uno spaccato dei molti possibili futuri. E più questi futuri si avvicinano alla direzione scientifica, storica, tecnologica e emotiva che stiamo prendendo, e più diventa entusiasmante sondarne le possibilità e osservare cosa potremmo diventare.

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Terminus Radioso – Antoine Volodine

Antoine Volodine si auto-definisce uno scrittore post-esotico, e temo di non poter essere particolarmente d’aiuto nella definizione di questo termine che non credo di aver afferrato ancora del tutto. Io però lo definirei senza dubbio post-umano. Terminus Radioso è infatti un distopico che frantuma tutti i canoni della narrazione classica per creare un’apocalisse senza tempo, dove non esiste una fine se non lo spegnersi e, forse, neanche quello. In una Seconda Unione Sovietica post-nucleare si intrecciano le storie dei pochi […]

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Sacrifici umani – María Fernanda Ampuero

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Scrivere è anche benedire una vita che non è stata benedetta – epigrafe Guardando la copertina, che raffigura una meravigliosa Nepenthes – una pianta carnivora – si direbbe che Sacrifici umani sia un erbario. E un in certo senso, in effetti, lo è. Nei dodici racconti che lo compongono sono racchiuse le malerbe, o erbacce che dir si voglia, non vegetali in questo caso, ma umane. Un ventaglio di ciò che la società ritiene dimenticabile, se non estirpabile, di ciò […]

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L’estate che sciolse ogni cosa – Tiffany McDaniel

Siamo sempre stati noi

Si, sono ancora qui che raccolgo i cocci, pezzi di cuore sparpagliati qua e là.
L’estate che sciolse ogni cosa è una storia di sospetto, di razzismo, di quello che la gente si può spingere a fare quando si trova davanti a ciò che non capisce. È una storia di colpevoli e di colpe, l’esplorazione di quel dolorosissimo “cosa sarebbe successo se” che si nasconde dietro al rimpianto di cose non dette.