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Respiro – Ted Chiang

Respiro ted chiang recensione

Classificazione: 4,5 su 5.

Anche se noi esseri umani non siamo la risposta a un perché, io continuerò a cercare una risposta al come.

Ciò che mi ha sempre affascinata della narrativa fantascientifica, e più ancora di quella che definirei “fantascienza antropologica”, è il poter guardare, come dal buco di una serratura, uno spaccato dei molti possibili futuri. E più questi futuri si avvicinano alla direzione scientifica, storica, tecnologica e emotiva che stiamo prendendo, e più diventa entusiasmante sondarne le possibilità e osservare cosa potremmo diventare.

Gli scritti di Ted Chiang sono una sorta di Black Mirror, ma più di pancia. Prima ancora che scrittore è un informatico, e forse anche per questo riesce a creare degli immaginari estremamente plausibili, oltre che incredibilmente vividi e caleidoscopici, in cui declina in modi inaspettati l’evoluzione della tecnologia e il nostro rapporto con essa. In Respiro troviamo universi paralleli, un tempo in cui non esiste più la scrittura e i ricordi – tutti – vengono immagazzinati, compagni virtuali che vengono allevati come fossero vivi, tate robotiche, pappagalli che (non) parlano e, in uno dei racconti più brevi eppure più incredibili di questa antologia, dispositivi che distruggono il senso di libero arbitrio.

Il libero arbitrio è una specie di miracolo, quando infatti compiamo una scelta, il risultato che ne deriva non può essere ricondotto alle dinamiche delle leggi fisiche. Ogni atto di volontà è, al pari della creazione dell’universo, una causa prima.

Quello che Chiang ci prospetta, con la sua scrittura delicata, affascinante ed incredibilmente empatica, non è un futuro lontano né qualcosa di intangibile, ma il risultato diretto – nel bene e nel male – delle nostre azioni quotidiane, della perseveranza umana e della nostra ricerca spasmodica di travalicare i confini delle mente e del tempo mortale.

Al di là del racconto da cui prende il titolo, in Respiro c’è davvero una boccata di umanità che riempie i polmoni, che va trattenuta per qualche secondo e poi, piano piano, esalata con gli occhi chiusi. Grazie di cuore, signor Chiang, per la tua fantascienza che sembra quasi poesia.

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  • Genere: ,
  • Titolo originale: Exhalation: Stories
  • Lingua originale: Inglese
  • Anno pubblicazione: 2019
  • Isbn: 9788855440974
  • Casa editrice: Sperling&Kupfer
  • Traduttore: Christian Pastore
  • Pagine: 338
"L'universo ha avuto origine da un immenso respiro trattenuto. Perché non si sa, ma quale che ne sia stato il motivo, mi fa davvero piacere sia andata così, se sono vivo lo devo infatti a quel fenomeno. Tutti i miei desideri e le mie riflessioni non sono altro che vortici d'aria generati dalla successiva e graduale espirazione dell'universo. E finché questa grande espirazione non avrà termine, i miei pensieri continueranno a vivere.". Nel racconto che dà il nome alla raccolta, il protagonista è uno scienziato che fa una scoperta impossibile sulla propria esistenza. E chiude proprio con un'esortazione che contiene la poetica dell'autore: «Anche se quando mi leggerai, esploratore, io sarò morto da tempo, mi congedo adesso rivolgendoti un invito: contempla la meraviglia che è l'esistenza e rallegrati di poterlo fare. Mi sento in diritto di dirtelo. Mentre scrivo queste parole, infatti, io sto facendo lo stesso.» In questo uso della fantascienza come contenitore dei sentimenti e dei pensieri umani, Chiang è degno erede di Philip K. Dick. Nelle altre otto storie che compongono la raccolta ci sono sempre personaggi fuori dall'ordinario, che sperimentano la vita in dimensioni diverse dalla nostra. Come ne "Il mercante e il portale dell'alchimista", il racconto che apre la raccolta, in cui un varco temporale costringe un venditore di stoffe nell'antica Baghdad a fare i conti con i propri errori e gli offre il modo di rimediare. Come in tutte le sue opere, Chiang sfiora la fantascienza immaginando mondi diversi, intelligenze artificiali, forse viaggi nel tempo (sicuramente nella memoria), e in realtà mette sul tavolo temi umanissimi: il valore della vita, l'ineluttabilità, la paura e il dolore della morte, la necessità della memoria, la ricchezza salvifica del sapere, e volere, comunicare.

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