Published in: Autori stranieri, Libri
Non buttiamoci giù – Nick Hornby
Questa è una storia racconata dai quattro personaggi che la vivono, ognuno dal suo punto di vista, dal momento in cui si incontrano la notte dell’ultimo dell’anno sul tetto della casa dei suicidi, tutti intenzionati a buttarsi giù. Personaggi forse un pò stereotipati, ma che fanno il loro sporco lavoro nell’economia del libro. Il racconto attinge dalla consueta ironia Hornbyana, dispiegandosi tra personaggi totalmente diversi tra loro ma affini nelle difficolà della vita. In alcune parti la storia è un pò tirata per le lunghe, l’idea di partenza era carina, originale.
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Come diventare buoni – Nick Hornby
Nick Hornby è un gran paraculo, nel senso buono del termine. Si, insomma, non è un genio, ma i suoi libri si fanno dannatamente leggere. All’inizio della mia “esperienza Hornbyana”, dopo aver letto “Tutta un’altra musica” ero un pò interdetta, perché la storia mi era andata giù meravigliosamente bene, ma senza lasciarmi assolutamente niente. Avevo pensato che Hornby fosse un pò il Dan Brown della commedia, e forse è davvero così.
Anche in questo libro la protagonista è una donna, medico, fiera di questo in quanto la sua professione le consente di sentirsi buona, al contrario di suo marito David, l’uomo più arrabbiato di Holloway, come titola la rubrica che tiene su un giornale locale e sulla quale non risparmia parole per nessuno. Fino a quando nella loro vita arriva BuoneNuove, una sorta di santone spirituale che trasforma il marito di Katie fino a farlo divenire un folle buon samaritano. Nel gioco del ribaltamento dei ruoli è Katie a divenire quella cattiva, che si fa sopraffare da mille domande, rimorsi e sensi di colpa. Sempre sull’orlo del divorzio e della crisi di nervi, Katie ci racconta la storia fino al finale, piuttosto banale e poco d’impatto. Un libro che scende bene come un tè freddo d’estate, ma che lascia ben poco dietro di sè, e risulta anche meno divertente di Tutta un’altra musica.
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Tutta un’altra musica – Nick Hornby
Questo libero me l’ha regalato mamma per natale. Dice che le piaceva la scritta che c’era sulla fascetta. E forse è il libro sbagliato per iniziare a leggere Hornby. Intendiamoci, non che sia un brutto libro, ma forse mi aspettavo qualcosa di più dopo tutti gli elogi che ho sentito su Alta Fedeltà (che tra l’altro non ho ancora letto)…
La scrittura è lineare e scorrevole, non stupisce con fuochi artificiali ma neanche annoia. La storia si srotola intorno alla vita di Duncan, che vive gran parte della sua vita alla ricerca di informazioni su Tucker Crowe, cantante idolo della sua vita scomparso dalle scene da molti anni, e di Annie, la sua compagna combattuta tra la noiosa sicurezza della vita con Duncan e cambiamenti inaspettati che la attendono dietro l’angolo…
La narrazione scorre bene, i personaggi sono interessanti, ma c’è un certo nonsochè che manca, come se fosse tutto un pò troppo piatto, o mancante di approfondimendimenti introspettivi almeno là dove la storia li richiderebbe (insomma, una che lascia il suo tipo dopo 15 anni perchè è andato a letto con un’altra non può liquidare tutto con un “prendi le tue cose e ciao”). Quà e là strappa qualche risata e comunque, in generale, è stata un lettura piacevole.