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Il giorno dei trifidi – John Wyndham
A scatenare il terrore saranno davvero le piante carnivore?
Il giorno dei Trifidi è il libro di fantascienza esattamente come non te lo aspetti. Non ci sono navicelle spaziali, alieni o tecnologie futuristiche, non ci sono fughe al cardiopalma, grandi eroi o scienziati superdotati che cercheranno di salvare il mondo.
L’incipit del romanzo, omaggiato poi nel film “28 giorni dopo”, è folgorante: William Masen, biologo, si sveglia nel letto d’ospedale nel quale è ricoverato dopo un’operazione agli occhi, e subito si rende conto che qualcosa non va: nonostante l’ospedale si trovi nel centro della caotica Londra, nessun rumore giunge dalla strada sottostante. Il silenzio sovrasta ogni cosa, ed è così inquietante da metterlo subito in allarme.
Poco dopo scoprirà che quasi tutta la popolazione, a parte pochissimi fortunati, è stata resa cieca dall’incredibile pioggia di meteoriti avvenuta la notte precedente che ha attirato alla finestra l’intera popolazione mondiale.
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La sovrana lettrice – Alan Bennett
Bennett utilizza uno stile ironico ma anche sensibile, mostrandoci non solo il lato divertente del continuo nervosismo del primo ministro quando la regina inizia ad arrivare tardi alle cerimonie o vi partecipa senza alcun trasporto, ma anche la difficoltà che la regina stessa prova prima nel compiere un gesto che sia egoistico e che prescinda dai suoi doveri (leggere per sè, per il piacere di farlo, non per ragguagliarsi sui fatti) e poi per l’evidente differenza sociale che la rende unica rispetto a tutto il resto del popolo, che può godere di certe sottigliezze (ad esempio quelle basate sulle differenze sociali nei romanzi di Jane Austen) che lei fatica a cogliere.
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Sherlock Holmes contro Dracula – Loren D. Estelman
Estelman decide di mettere uno di fronte all’altro due grandi autori di personaggi immortali come Bram Stoker con il suo Dracula, e Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, e lo fa sfruttando al meglio l’escamotage del manoscritto ritrovato. Lo scrittore infatti ci narra di aver acquistato a un’asta di oggetti riguardanti Holmes e il compagno Watson, una scatola che si scopre poi contenere un manoscritto proprio del fedele assistente, che egli ci trascrive per intero (esso infatti, per rendere veritiera la finzione letteraria, risulta l’autore del libro) e che inizia con una lettera di Watson che accusa Stoker di aver manipolato le vicende di un caso vissute dai due detective per scrivere il suo “Dracula”, omettendo completamente di citarli nella vicenda.
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