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Una stagione selvaggia – Joe R. Lansdale
Hap & Leonard, i protagonisti della serie noir più pulp e strampalata della storia
Prendete una coppia di scapestrati vecchi amici, aggiungete un’ex-moglie sexy e un po’ stronza, mezzo milione di dollari rubati da recuperare in fondo a una palude, una mal assortita banda di vecchi radicali sessantottini e uno spacciatore di droga con una compagna superpalestrata, e avrete creato il perfetto inizio di una serie che ha conquistato i cuori di chi, come me, non ama le storie melense e il politicamente corretto.
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Fidati, è amore – Joe R. Lansdale, Daniele Serra
E’ bene mettere in chiaro le cose sin da subito: questa graphic novel è un calcio nello stomaco. Di quelli forti e impietosi.
L’ho comprata a scatola chiusa: conoscevo Daniele Serra, talentuoso fumettista italiano, già collaboratore della DC Comics, Image e Weird Tales e vincitore di un British Fantasy Award, per altri suoi lavori e Lansdale, folle e geniale, non mi ha mai deluso.
Il fumetto, presentato a Lucca Comics 2015 e pubblicato anche in lingua inglese nel 2014 dall’editore britannico SST (acronimo di Short, Scary, Tales), è ispirato a un un racconto lungo di Lansdale, I Tell You It’s Love, pubblicato per la prima volta nel 1983 sul magazine “Modern Stories” curato da Lewis Shiner.
E’ una storia d’amore inquietante e morbosa, ogni pagina è un tuffo al cuore o, per meglio dire, un calcio nello stomaco. I dialoghi, scarni ma ben scelti, fanno da corollario a pagine quasi del tutto occupate dagli acquerelli ferrosi e potenti di Serra.
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La notte del drive-in – Joe R. Lansdale
Siamo in Texas, è venerdì sera, e come ogni venerdì circa 4000 macchine fanno la fila per entrare nel più grande drive-in dello stato, l’Orbit, per la Grande nottata Horror. A un certo punto, però accade qualcosa di strano: una specie di meteorite illumina il cielo, e il drive-in si ritrova avvolto in una cappa nera che risucchia chiunque provi a superarla, impedendo a coloro che si trovano al suo interno di lasciare la struttura. In capo a qualche giorno, o settimana, il microcosmo che si crea diviene una selvaggia lotta per la sopravvivenza, dove l’uomo mostra la sua primordiale ferocia e il tempo è una dimensione relativa, scandita solo dai film che continuano ad essere trasmessi ininterrottamente sugli schermi.