“Quando ti dice che gli mancherai, affonda un cucchiaio nel suo ombelico.
Dal racconto “Cinquanta modi per mangiare il tuo amato“
Quando ti dice addio, divoragli il cuore”.
Amelia Gray, già sceneggiatrice di Maniac e Mr. Robot, arriva per la prima volta in Italia, tradotta da Pidgin, con un’antologia di racconti caustica e disturbante. Una delle dieci migliori raccolte di racconti del decennio secondo Literary Hub.
Viscere (in inglese Gutshot, letteralmente “colpo allo stomaco”) comprende 37 microracconti -generalmente non più di 2 o 3 pagine ognuno- surreali e grotteschi che affondano le loro radici nella parte più malata e oscura dell’animo umano.
Con uno stile asciutto, affilato, quasi ridotto all’osso, la Gray narra storie impregnate di umanità e di umorismo nero, istantanee spinte oltre il limite della realtà che raccontano con feroce ironia il torbido magma dell’esistenza umana, in cui le viscere pulsano e la carne ribolle come spezzatino al fuoco.
Una coppia paga una ragazza perché viva nei condotti di areazione della propria casa. Una donna finge che sia tutto normale mentre il suo rapitore sta per ucciderla. Una famiglia si ritrova un cuore mastodontico nel salotto e comincia ad affettarlo.
Attraverso narrazioni scioccanti, disturbanti, spesso addirittura estreme, l’autrice sviscera -ed eviscera- fisicamente i suoi personaggi, li seziona e li espone in controluce, permettendo al lettore di guardarci dentro.
Viscere è un treno lanciato ad altissima velocità la cui corsa finirà inevitabilmente in un bagno di sangue, un viaggio attraverso menti disturbate e situazioni malate che non hanno un lieto fine né tantomeno una morale (del resto, quasi niente nella vita vera ne ha una).
Come ogni raccolta di racconti, ci sono storie più o meno riuscite, il cui significato a volte è forte e chiaro e altre volte invece è criptico e oscuro, un corsa folle nel caos della vita e delle mente umana, per loro natura complesse e stratificate e per questo motivo, talvolta, insondabili.
Come ogni testo estremo e fuori dagli schemi, Viscere è destinato ad essere un libro divisivo, che si ama o si odia. In ogni caso mi sento di avvertire i potenziali futuri lettori che l’estremo surrealismo e anticonformismo dei racconti, misto ad immagini forti, rende Viscere un testo non adatto a stomaci deboli.
Avvertenze: non candeggiare e servire rigorosamente lontano dai pasti.
Un’ultima nota: non me ne voglia il traduttore, Stefano Pirone, che aveva fatto un ottimo lavoro con Billy Argo (di cui avevo parlato QUI), perché non avendo letto l’originale in inglese non posso dare giudizi categorici. Leggendo però ho avuto la sensazione, al di là di qualche grossolano refuso, che la traduzione non rendesse piena giustizia all’opera. L’ho trovata un po’ stentata e, a tratti, direi scolastica.
Lo sto leggendo ora. La tizia sta fuori come un balcone ma i racconti mi piacciono ?
Si, c’è decisamente della follia nei suoi racconti, sembra di stare su un treno che deraglia senza la possibilità di fermarlo XD