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Published in: Recensioni, Autori stranieri, Libri

Kentuki – Samanta Schweblin

Adotta uno sconosciuto

In un presente del tutto simile al nostro approdano sul mercato dei pupazzi interattivi, che in pochissimo tempo spopolano sul mercato mondiale. Topo, coniglio, corvo, panda, drago, civetta, i Kentuki hanno mille fogge e una fattura non proprio curata, ma la loro particolarità è un’altra: sono dotati di una telecamera, di piccole ruote per muoversi e di un primitivo sistema di comunicazione: non possono parlare insomma, ma solo emettere dei versi.

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Il mondo nuovo – Aldous Huxley

Il mondo perfetto?

Il mondo nuovo è un romanzo distopico pubblicato nel lontano 1932 ma che conserva una modernità fuori dal comune.
Forse non emotivamente segnante come 1984, ma con un messaggio più sottile, ci racconta di una società dove gli ingranaggi girano alla perfezione, fondata su una produttività industriale fine a se stessa, volta a soddisfare bisogni creati ad hoc per garantire un’effimera felicità.

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L’inverno di Giona – Filippo Tapparelli

Evocativo e logorante

Romanzo d’esordio di Filippo Tapparelli e premio Calvino 2018, L’inverno di Giona è una sorta di giallo onirico, un romanzo evocativo, ambiguo, in cui niente è come sembra e tutto continua a ribaltarsi in un vortice di memorie perdute.

Giona non ha ricordi. Sa di essere stato bambino, ma niente di quel periodo sopravvive nei suoi ricordi a parte un logoro maglione rosso. Vive con il nonno Alvise che sembra fatto della stessa roccia della montagna che sovrasta il paese, paese in cui «il tempo è bloccato in un oggi senza ieri, che non diventerà mai domani.». Duro, autoritario, inflessibile, il nonno non manca mai di punirlo ad ogni passo falso: punizioni violente, umilianti e logoranti, in cui il dolore fisico si mischia a quello dell’anima.

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Necropolis – Giordano Tedoldi

Un perscorso dantesco nelle contraddizoni umane

Necropolis è un romanzo ambiguo, stratificato, dicotomico, dai molti messaggi più o meno oscuri, che raccoglie e trascende i generi di cui si nutre: distopia, filosofia, narrativa, cultura classica e contemporanea.
Siamo in un futuro pseudodistopico in cui gli uomini, da vivi, sono chiamati a decidere del loro dopomorte. Nella fattispecie, in un imprecisato luogo sulla Terra che prende il nome di Campo Terzo, devono decidere in quale delle due Necropoli vogliono essere sepolti, se nella Necropoli Ovest, oscura, labirintica, legata alla terra e ai bassi istinti, o nella Necropoli Est, situata nello spazio profondo, trasparente, tecnologica, asettica.

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Il re in giallo – Robert W. Chambers

Stupefacenti le weird tales, noiosissimo il resto

Il Re in Giallo è un’ antologia di dieci racconti pubblicata da Robert W. Chambers nel 1895. Caposaldo del genere fantastico a lungo dimenticato, getta le basi per quello che poi sarà l’orrore cosmico di Lovecraft (oltre che ispirare, tra le altre cose, la serie tv True Detective).

Idealmente divisa in due parti, l’antologia si apre con quattro splendidi racconti legati dal fil rouge del Re Giallo, uno pseudobiblion (in questo caso un testo teatrale) al quale Lovecraft si ispirò per il suo Necronomicon, che passando di mano in mano porta alla pazzia chiunque abbia la sfortuna di leggerlo.

Avvenimenti inquietanti e orrorifici, simbolismi occulti ed enigmatiche figure la fanno da padrone, creando dense atmosfere macabre e suggestive.

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Resina – Ane Riel

Il mio nome è Liv, e non sono morta

L’incipit di questo libro dà una chiara idea di cosa sia Resina: un’oscura storia familiare, traumatica, profondamente inquietante, ricca di atmosfera, ossessionante, emotivamente devastante.

Published in: Challenge letterarie, Leggendo

#fantadistochallenge

La challenge su fantascienza e distopia

Da settembre 2019 a ottobre 2020 si è svolta sul mio account Instagram sul mio account Instagram la #fantadistochallenge, una challenge mensile della durata di un anno su distopici e fantascienza!
L’idea è nata dalla voglia di condividere letture e scambiare opinioni su questi generi spesso un po’ bistrattati, di aiutare chi si vuole avvicinare a queste letture ma non sa bene da dove iniziare, e magari di riscoprire qualche chicca dimenticata!

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Una cosa divertente che non farò mai più – David Foster Wallace

Una cosa divertente sonosololibri

Un reportage davvero divertente su una cosa presumibilmente divertente

Nel 1995 David Foster Wallace viene chiamato dalla rivista Harper’s a scrivere un reportage su una settimana di vacanza extra lusso a bordo di una nave da crociera, la Zenith, prontamente e non casualmente rinominata Nadir.
Il risultato è “Una cosa divertente che non farò mai più”, un ironico e sagace resoconto di questo bizzarro microcosmo, fatto di signore delle pulizie invisibili, orrende camicie hawaiane, camerieri con sorrisi al botulino, ponti con nomi improbabili, passeggeri viziati “fino a uno stato uterino di nullafacenza”, coccolati, riveriti e, soprattutto, spinti dall’intero equipaggio a perseguire in ogni forma e con ogni mezzo un totale relax e un divertimento che è stato promesso -e sarà a tutti i costi- sfrenato.