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Luna Nera · Le Città Perdute – Tiziana Triana
Un’occasione mancata
Il XVII secolo è un periodo storico estremamente affascinate. Se da una parte ci troviamo al culmine del Rinascimento tra il fervente ribollire di nuove invenzioni e scoperte scientifiche che cambieranno il mondo, sull’altro piatto della bilancia pesa il lato oscuro di un’epoca fondata sul pregiudizio, sull’ignoranza e sulla paura, che daranno luogo a una delle più terribili persecuzioni di cui si sia macchiata la chiesa: la caccia alle streghe.
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Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri – Daniele Germani
Un viaggio doloroso nei cunicoli delle mente umana
Una donna, un uomo, un pazzo. Tre figure così distanti eppure in qualche modo simili. Ciò che li accomuna è un ingranaggio inceppato, una nota stonata che risuona nella testa, la sensazione che i pensieri si siano incagliati e lacerati, da qualche parte, molto tempo prima. Quand’è che tutto ha iniziato a precipitare?
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La guerra delle salamandre – Karel Čapek
Un chicca semisconosciuta tutta da riscoprire
Vi è mai capitato di acquistare un romanzo convinti che fosse una cosa, per poi invece scoprire che era qualcosa di completamente diverso?
E’ quello che è accaduto a me con La guerra delle salamandre, un libro decisamente inconsueto che si è rivelato -con mio sommo stupore e gioia- essere completamente dissimile da qualsiasi cosa si possa immaginare su di esso. Scritto nel 1936, non è un romanzo di fantascienza classico, né un documentario o un trattato di zoologia, non è una distopia né tantomeno un’utopia.
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I trasfigurati – John Wyndham
Dagli al mutante
Dopo la Tribolazione, un non meglio specificato disastro che assomiglia molto a un’apocalisse nucleare, il mondo è ripiombato in una sorta di Medioevo pre-industriale dominato dalla paura e dal fanatismo religioso.
Qui vige la Norma, un dogma religioso che definisce in maniera estremamente dettagliata la vera immagine di Dio e, di conseguenza, dell’uomo suo figlio.
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Carnaio – Giulio Cavalli
Un romanzo crudo ma necessario
Un corpo riverso nel mare, quel mare dove tutto ciò che galleggia, che siano pesci, gabbiani o buste di plastica, è per forza morto. La pelle sbiadita dall’acqua, ma con lineamenti chiaramente diversi e di un colore “altro”, la pelle di qualcuno che viene da “un altro mare”.
E’ così che inizia l’incubo di DF, fittizia -ma forse non troppo- cittadina del sud Italia. A quel cadavere senza nome e senza provenienza se ne aggiunge presto un altro, poi due, poi tre, finché non iniziano ad arrivare a intere ondate, migliaia e migliaia di corpi trascinati dal mare che si riversano senza sosta in città. Venuti da non si sa dove, quelli, e poco importa ai cittadini che non hanno tempo di farsi domande.
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Kentuki – Samanta Schweblin
Adotta uno sconosciuto
In un presente del tutto simile al nostro approdano sul mercato dei pupazzi interattivi, che in pochissimo tempo spopolano sul mercato mondiale. Topo, coniglio, corvo, panda, drago, civetta, i Kentuki hanno mille fogge e una fattura non proprio curata, ma la loro particolarità è un’altra: sono dotati di una telecamera, di piccole ruote per muoversi e di un primitivo sistema di comunicazione: non possono parlare insomma, ma solo emettere dei versi.
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Il mondo nuovo – Aldous Huxley
Il mondo perfetto?
Il mondo nuovo è un romanzo distopico pubblicato nel lontano 1932 ma che conserva una modernità fuori dal comune.
Forse non emotivamente segnante come 1984, ma con un messaggio più sottile, ci racconta di una società dove gli ingranaggi girano alla perfezione, fondata su una produttività industriale fine a se stessa, volta a soddisfare bisogni creati ad hoc per garantire un’effimera felicità.
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L’inverno di Giona – Filippo Tapparelli
Evocativo e logorante
Romanzo d’esordio di Filippo Tapparelli e premio Calvino 2018, L’inverno di Giona è una sorta di giallo onirico, un romanzo evocativo, ambiguo, in cui niente è come sembra e tutto continua a ribaltarsi in un vortice di memorie perdute.
Giona non ha ricordi. Sa di essere stato bambino, ma niente di quel periodo sopravvive nei suoi ricordi a parte un logoro maglione rosso. Vive con il nonno Alvise che sembra fatto della stessa roccia della montagna che sovrasta il paese, paese in cui «il tempo è bloccato in un oggi senza ieri, che non diventerà mai domani.». Duro, autoritario, inflessibile, il nonno non manca mai di punirlo ad ogni passo falso: punizioni violente, umilianti e logoranti, in cui il dolore fisico si mischia a quello dell’anima.