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Karoo – Steve Tesich
Oh, Saul…
Non leggeremo mai più niente di Steve Tesich, stroncato da un infarto a soli 53 anni. Ed è un vero peccato, perché io qualche altra cosa strizzata fuori dalla sua penna l’avrei letta volentieri. Anche se c’è da dire che probabilmente Karoo è il romanzo della vita, quello che ti viene proprio bene e poi così, forse, non te ne vengono più. Purtroppo non potremo mai saperlo davvero.
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W.o.W. · Women of Weird – AA. VV.
Racconti nascosti tra le pieghe del weird
Esattamente come per molti altri generi considerati “maschili”, vedi la fantascienza, l’horror o il fantasy, il weird è un genere in cui le autrici di sesso femminile sono state, ancor più che altrove, bistrattate. Snobbate, scartate dalle case editrici o costrette a pubblicare con uno pseudonimo maschile perché altrimenti non ritenute appetibili dal mercato, tra gli esempi più famosi potremmo ricordare Mary Shelley -che pubblicò molte sue opere con il nome del marito, Percey Shelley- , Ann Radcliffe -che ha pubblicato in anonimo-, Katharine Burdekin e perfino J.K. Rowling -che omise il suo nome intero per confondere gli editori-.
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I racconti della bestia – Aleister Crowley
I racconti dell’uomo più malvagio del mondo
Crowley era di natura uno spirito eclettico. Nato Edward Alexander Crowley, dopo il college cambiò il suo nome in Aleister perchè aveva letto da qualche parte che il nome più favorevole per diventare famoso era costituito da un dattilo seguito da un spondeo, come alla fine di un esametro.
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Slasher – Marco Greganti
Chi ha paura dell’uomo nero?
Prendi un gruppo di giovani ragazzi -diciamo universitari- che partono per un viaggio, prendi una casa nel bosco, un campeggio o un villaggio sperduto, e prendi un assassino psicopatico -possibilmente mascherato- che uccide con armi bianche. Condisci tutto con urla, tanto sangue e un’unica sopravvissuta, la final girl, e avrai fatto uno Slasher. Figo eh?
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La nube purpurea – M. P. Shiel
Lo sfacelo che odora di mandorle
Tramite un espediente alquanto bizzarro, l’autore ci narra la storia di Adam Jeffson, giovane dottore inglese, che viene convinto a partecipare ad una spedizione per raggiungere il polo Nord. Durante la via per il ritorno dalla spedizione però, Adam inizia a rendersi conto che qualcosa non va: tutto ciò che incontra, sebbene apparentemente incorrotto, è irrimediabilmente morto, e nell’aria continua ad aleggiare uno strano profumo di mandorla.
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Viscere – Amelia Gray
Servire rigorosamente lontano dai pasti
Amelia Gray, già sceneggiatrice di Maniac e Mr. Robot, arriva per la prima volta in Italia, tradotta da Pidgin, con un’antologia di racconti caustica e disturbante. Una delle dieci migliori raccolte di racconti del decennio secondo Literary Hub.
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Speciale libri: La letteratura ergodica, libri strani da leggere
Testi fuori dal comune per lettori amanti delle cose strane
Tornata in auge con l’attesissima ristampa di Casa di Foglie, la letteratura ergodica ha sempre suscitato intorno a se un’interessante aura di stupore e mistero.
Il termine letteratura ergodica è nato nel 1997 per definire l’electronic literature e le sue peculiarità rispetto alla letteratura cartacea, con il saggio di Espen Arseth Cybertexts: Perspectives on ergodic literature.
Quello di Arseth è stato il primo ragionamento accademico sulla possibilità di una letteratura al di là del suo medium specifico, ovvero il libro, e nonostante si sia sviluppato in definizione di testi virtuali individua dei parametri applicabili a ritroso a tutta la storia del testo scritto come lo conosciamo.
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Casa di Foglie – Mark Z. Danielewski
Un geniale libro labirinto, capolavoro assoluto della letteratura ergodica
La storia gira intorno a tre personaggi principali: Johnny Truant, un ragazzo che già di suo non sta proprio benissimo con la testa, il quale trova in casa di Zampanò, un vecchio alquanto strano deceduto di recente, un baule contenente gli appunti per un manoscritto. Si tratta dell’analisi e della ricostruzione di un docu-film che Billy Navdson, fotografo di successo, ha girato all’interno della sua casa, intitolato “The Navidson Record”. Ora se vi state chiedendo perché qualcuno dovrebbe girare un docu-film all’interno della propria casa, state facendo la domanda giusta. E la risposta è che all’interno della casa di Billy, trasferitosi da poco con la sua famiglia, compare all’improvviso una porta. Dietro a questa porta non c’è nient’altro che un corridoio completamente buio, o almeno questo è quello che sembra all’inizio.