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Uno – Richard Bach
Una rete infinita di possibilità
Immaginate di essere alla guida di un biplano, e di vedere sotto di voi un’immensa e fitta rete di strade, che si intrecciano tra di loro a formare quasi un groviglio. Immaginate che quella lì sia la vostra vita, passato, presente e i tanti possibili futuri, e quelle strade siano le scelte che avete fatto e che continuerete a fare. E’ tutto lì.
L’idea è che ci sia in qualche modo un destino già scritto, ma – come dice la strana “guida turistica” che si trova sul biplano – “il destino non vi spinge dove non volete andare. Siete voi che dovete scegliere. Il destino lo forgiate voi”. Ogni bivio di quella fitta rete di strade rappresenta una nostra scelta, e la strada che percorreremo ci porterà inevitabilmente ad un altro bivio, e poi un’altro bivio ancora…
A Richard e sua moglie viene data la possibilità di esplorare quella rete di “futuri alternativi”, di tornare a conoscere i loro “diversi se stessi”.
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Lillias Fraser – Hélia Correia
Lillias Fraser è una bambina dall’aspetto inquetante a causa di una specie di luce che emana dal suo essere e dei suoi occhi gialli che incutono timore in tutti quelli che la guardano. Attreverso quegli occhi Lillias vede un mondo che le è spesso ostile, ma vede anche altro. Il suo dono, se così lo si può chiamare, è divedere la gente morta. No, non vede fantasmi come il bambino de Il sesto senso; lei vede nelle persone ancora vive la loro fine, scene macabre di corpi in decomposizione le si presentano davanti agli occhi quando meno se lo aspetta, spesso facendola trasalire. La sua prima visione è la fine del padre, che muore durante la battaglia per l’indipendenza scozzese. Lillias verrà salvata da un’anziana signora e da lì inizierà il suo viaggio che la porterà fino in Portogallo. E qui sta la vera bellezza di questo romanzo che, oltre alla storia della bambina, narra anche la storia del terremoto del 1755, che rase al suolo l’intera Lisbona.
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C’è un cadavere in biblioteca – Agatha Christie
St Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino a quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell’animo umano, a risolvere il caso.
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Nel segno della pecora – Haruki Murakami
Nella penombra dove tutto può accadere
Con i libri di Murakami si perde il senso della realtà. Molte delle immagini presenti in questo libro ritornano in Dance Dance Dance, seguito immaginario di questa storia ma probabilmente più maturo e più elaborato. Non bisogna, secondo me, cercare troppo di comprendere, non all’inizio almeno, perché altrimenti la storia risulterebbe nient’altro che un pastrocchio senza molto senso, ma solo abbandonarsi alla sua diversa e “altra” realtà. Leggendo il libro si compie un viaggio, anzi due, uno alla ricerca di una strana pecora dotata di enormi poteri, figura ricorrente della scrittura di Murakami, cercando la soluzione di un mistero, e uno metaforico alla ricerca di sé, di quel sé essenziale e autentico che si scopre, a un certo punto, aver smarrito o non aver mai raggiunto.
Con i libri di Murakami si perde il senso della realtà. Molte delle immagini presenti in questo libro ritornano in Dance Dance Dance, seguito immaginario di questa storia ma probabilmente più maturo e più elaborato. Non bisogna, secondo me, cercare troppo di comprendere, non all’inizio almeno, perché altrimenti la storia risulterebbe nient’altro che un pastrocchio senza molto senso, ma solo abbandonarsi alla sua diversa e “altra” realtà. Leggendo il libro si compie un viaggio, anzi due, uno alla ricerca di una strana pecora dotata di enormi poteri, figura ricorrente della scrittura di Murakami, cercando la soluzione di un mistero, e uno metaforico alla ricerca di sé, di quel sé essenziale e autentico che si scopre, a un certo punto, aver smarrito o non aver mai raggiunto.
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Il libro del drago – Matthew Skelton
Magonza, 1452. Nel silenzio della notte, una figura avvolta in un mantello trascina un baule intarsiato per le strade coperte di neve. Contiene la pelle di un drago che si dice dimorasse un tempo nel Paradiso Terrestre, pelle cheracchiude i segreti della saggezza eterna. Oxford, oggi. Mentre aspetta annoiato in una polverosa biblioteca, Blake fa scorrere le nocche sulle costole dei libri, e a un tratto uno si stacca dagli altri. Quel libro vuolessere sfogliato, ma quando Blake lo prende in mano, si accorge che le suepagine sono… bianche! Eppure vibrano, come se fossero vive. Bibliofili, società accademiche segrete, pergamene perdute e inchiostro di sangue innocente si intrecciano tra la bottega di Gutenberg e l’Inghilterra deinostri giorni. Hanno solo un misterioso nome in comune: Endymion Spring. Chi sarà, o cosa?
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La festa di Orfeo – Javier Márquez Sánchez
Peter Cushing, una pellicola maledetta e un autore appassionato di vecchi horror”
Ecco cosa succede quando il reale si intreccia con la fantasia, ed entrambi si intrecciano con l’orrore. Succede che ne viene fuori un libro bello, fruibile, ricco di citazioni, e spaventoso. Protagonisti una pellicola dalle origini demoniache, un ispettore di Scotland Yard specializzato in casi “particolari” e un attore.
La storia si srotola su due binari paralleli che a un certo punto troveranno la loro congiunzione: da una parte abbiamo l’ispettore Carmichael e il suo collega Harry Logan, che vediamo subito in azione in una scena del crimine tra le più orribili che si possa immaginare: un intero paese nelle Lowlands è stato sterminato, gli adulti sono stati fatti a pezzi, le donne seviziate e brutalizzate… e tutto ad opera dei propri figli che, dopo la mattanza, hanno ucciso il parroco e si sono suicidati in massa con un rogo purificatore. Dall’altra, troviamo un giovane attore, Peter Cushing, a cui viene proposto dal suo agente di girare un film horror, per l’esattezza riportare sullo schermo la storia di Frankenstein con la Hammer film.
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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve – Jonas Jonasson
Strampalato ed esilarante
È il giorno del suo centesimo compleanno e invece di prender parte alla festa organizzata in suo onore dagli amici della casa di riposo, Allan Karlsson decide di fuggire. Scavalca il davanzale della sua finestra e, pantofole ai piedi, raggiunge la stazione degli autobus. Qui avviene il fortuito incontro con un giovane, il quale gli affida temporaneamente (ovvero giusto il tempo di un salto alla toilette) una valigia. Allan non ci pensa due volte e si fionda sul primo autobus in partenza portando con sé la valigia che, ben presto, scoprirà contenere 52 milioni di corone svedesi. È questo l’inizio di un’avventura, a tratti esilarante e surreale, che porterà il non poi così onesto Allan ad una fuga dal proprietario della valigia, che non era un samaritano ma un pericoloso criminale, membro dell’organizzazione Never Again, e all’incontro con Julius Jonsson, ladro e truffatore. I due affronteranno il loro viaggio on the road tra Mercedes, camion, incontri improbabili e donne fatali.
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Dieci piccoli indiani – Agatha Christie
Il libro che ha fatto la storia del giallo a camera chiusa
Siamo in una villa su un isolotto in mezzo al nulla. Ci sono dieci persone, sconosciute tra loro, che sono state invitate a passarci un po’ di tempo da un ospite misterioso, per un motivo altrettanto misterioso. Sull’isola, oltre a loro, non c’è nessuno. Eppure, una alla volta, iniziano delle morti inspiegabili, seguendo le strofe di un’antica filastrocca appesa nelle loro camere. La mancanza di un detective e l’ambiente ristretto fa si che tutti inizino a dubitare di tutti, in un crescendo di sospetto e tensione.
Lo stile è ovviamente appassionante, coinvolgente ed è uno dei piu’ classici esempi di come la parola, se usata e utilizzata bene e coerentemente col contesto nel quale viene inserita, abbia un potere disarmante, manipolatore di emozioni e giudizi, padrona di se stessa e del lettore.