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La scomparsa – Geroges Perec
Un ardito gioco sulla mancanza di qualcosa
Provo a confrontarmi, stando al gioco, o si può dir provandoci, di chi di suo pugno compilò il libro di cui vi sto parlando, strano frutto di un’officina di giovani scrittori, contatori, linguisti, qual fu l’UoLiPo, fondata da un tal Raymond, conosciutissimo già dai suoi Fiori Blu, i cui giochi di locuzioni avanguardistici sono conosciuti in più nazioni. Costoro si confrontarono, dnadosidando di volta in volta un nuovo obbligo di scrittura, sviluppando uno scombussolio linguistico nuovo, basato su palindromi, mutazioni, crittogrammi, anagrammi o paradigmi scacchistici
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Zazie nel metró – Raymond Queneau
Non si capisce né l’hic di questo nunc, né il quid di questo quod
Queneau rompe gli schemi giocando con le parole e infischiandosene della trama, raggiungendo parabole di nonsense, creando un disordine premeditato, generando un crescendo di caotica ambiguità. Zazie è una bambina antipatica, inquieta, volgare, pronta ad apostrofare tutti con un “Me ne sbatto”, non ha imiti né educazione, vuole solo vedere questo fantascientifico metrò e per farlo non esita a fuggire di casa ed a burlarsi della gente per piegarla alla sua volontà e alle sue necessità. Gabriel, lo zio di Zazie, meravigliosa figura, è un ballerino travestito in un nait. E intorno a loro si muovono figure particolari, un calzolaio che parla latino, il pappagallo Laverdure che continua a ripetere “Chiacchieri chiacchieri, non sai fare altro!”, un poliziotto che poi poliziotto non è e Marceline, la moglie di Gabriel che fa tutto dolcemente.
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Esercizi di stile – Raymond Queneau
Un capolavoro di questo signor Raymond Queneau, un tizio di Le Havre, un indeciso che non sapeva se appassionarsi “al delirio del matematico o alla ragione del poeta”, e per sicurezza li mischiava; uno che cominciava col voler scrivere una “Enciclopedia delle scienze inesatte” (fisica evolutiva, antropologia spaziale, metabolismo storico, chirurgia morale, spropositologia, irrilevanza comparata, matenautica…) e finiva col dirigere l’Encyclopédie de la Pléiade, uno che voleva quadrare il cerchio e pure la botte, con tutta la moglie ubriaca dentro.