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Lovecraft 101 – ovvero come iniziare a leggere il Ciclo dei Miti di Cthulhu
Una guida per iniziare a leggere Lovecraft col piede giusto
Data la mia nota (?) passione per l’autore, mi viene spesso chiesto da dove iniziare a leggere Lovecraft. Quindi ho pensato di scrivere una piccola guida che potesse aiutare i lettori a districarsi nella moltitudine di racconti e ad iniziare col piede giusto a scoprire il Solitario di Providence.
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Le montagne della follia – Howard P. Lovecraft
Una spedizione in Antartide si trasforma in orrore cosmico
Scritto nel 1931 e rifiutato da cinque editori prima di vedere finalmente la luce nel 1936 tra e pagine di Astounding Stories, questo racconto lungo narra la storia di un gruppo di scienziati ed esploratori sbarcati in Antartide nel 1930. E’ il protagonista stesso a raccontare la storia, che più che un diario scientifico, è un vero e proprio avvertimento volto a scoraggiare scienziati e curiosi dall’idea di intraprendere qualsiasi futura esplorazione nella regione. Degli strani ritrovamenti e un’imminente tragedia metteranno infatti in discussione non solo tutte le teorie scientifiche sullo sviluppo della vita sulla Terra fino ad allora formulate, ma l’esistenza stessa dell’uomo.
E’ più che mai evidente che questo libro soffre l’età che ha. L'”orrore cosmico” che con tanta fatica Lovecraft costruisce pagina dopo pagina, è, per la nostra sensibilità “moderna”, ingombrante, contorto, lento. I colpi di scena nella trama sono suggeriti decine di pagine prima. E nonostante questo l’ossessiva vividezza delle visioni create dal lucido delirio di Lovecraft è impressionante.
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I racconti del Necronomicon – Howard P. Lovecraft
L’orrore cosmico dell’Arabo Pazzo
Questo libro raccoglie una serie di racconti, scritti da Lovecraft tra il 1921 e il 1933, che hanno come comune denominatore il libro maledetto dell’arabo pazzo Abdul Alhazred: il Necronomicon.
In questi racconti si prefigurano scenari di orrore, che prendono vita sulla Terra, ma si allargano in universi a più dimensioni, in cui lo spazio e il tempo perdono di significato. Se negli scritti di molti contemporanei di Lovecraft il male attenta alla salvezza eterna dell’uomo, qui diviene la consapevolezza della mancanza di senso dell’uomo stesso e del suo piccolo mondo sperduto e annichilito, in cui strane, orrorifiche, antichissime creature si muovono nelle profondità e nell grandezza di infiniti universi multidimensionali. Il fulcro del pathos è proprio l’incapacità dell’uomo di comprendere tale grandezza, di relazionarsi con cose che travalicano la comprensione, trascinando nella follia chi cerca di comprenderle.
I protagonisti di questi racconti sono tutti degli intellettuali, dei ricercatori, persone spinte dalla curiosità e della necessità di indagare l’inesplicabile, e spesso sono essi stessi a richiamare il male della sue profondità, restando annichiliti o terrorizzati davanti alle visioni che la loro brama di sapere evoca.