In un angolo dello scompartimento fumatori di prima classe, il signor Wargrave, giudice da poco in pensione, tirò una boccata di fumo dal sigaro e scorse con interesse le notizie politiche del “Times”. Poi, depose il giornale sulle ginocchia e guardò fuori dal finestrino. Il treno correva attraverso il Somerset.
— incipit
Pur non essendo un amante del giallo, sia perché non mi appassiona molto come genere letterario, sia a causa della mia atavica difficoltà nel ricordare i nomi (e capirete bene che è difficile seguire la trama di un indagine quando non ricordi assolutamente chi è il personaggio di cui si sta parlando), devo dire che questo libro è assolutamente geniale.
Siamo in una villa su un isolotto in mezzo al nulla. Ci sono dieci persone, sconosciute tra loro, che sono state invitate a passarci un po’ di tempo da un ospite misterioso, per un motivo altrettanto misterioso. Sull’isola, oltre a loro, non c’è nessuno.
Eppure, una alla volta, iniziano delle morti inspiegabili, seguendo le strofe di un’antica filastrocca appesa nella camera di ognuno degli ospiti. “Dieci poveri negretti / se ne andarono a mangiar: / uno fece indigestione, / solo nove ne restar“. La mancanza di un detective e l’ambiente ristretto fa si che tutti inizino a dubitare di tutti, in un crescendo di sospetto e tensione.
Lo stile è ovviamente appassionante, coinvolgente ed è uno dei piu’ classici esempi di come la parola, se usata e utilizzata bene e coerentemente col contesto nel quale viene inserita, abbia un potere disarmante, manipolatore di emozioni e giudizi, padrona di se stessa e del lettore.
Ingegnoso, a tratti decisamente inquietante, di una genialità spietata, la lettura prosegue con trepidazione fino all’ultima parola. Ho giocato a cercare l’assassino, e non ci sono riuscita. Si legge con la consapevolezza che il colpevole può essere ciascuno di loro, ma anche che non sembra possibile che l’assassino sia uno degli ospiti. E allora… chi è?
Curiosità sul titolo
Il libro fu originariamente pubblicato nel 1939 in Inghilterra come Ten Little Niggers (“Dieci piccoli negri”, o “Dieci negretti”), a richiamare il primo verso della filastrocca a cui si fa più volte riferimento nelle sue pagine. Nell’accezione in cui viene usato il verso, cioè all’interno di una filastrocca per bambini, la Christie non aveva sicuramente intenzione di usarlo come termine dispregiativo, ma per evitare di offendere la sensibilità dei cittadini di colore, il titolo del libro subì una prima variazione l’anno seguente, in occasione dell’uscita negli Stati Uniti: in questa circostanza, venne scelto come nuovo titolo l’ultimo verso della filastrocca, And Then There Were None. Anche in Italia la Mondadori Editore, prima casa editrice a pubblicare il romanzo nel 1946, scelse la seconda versione, titolandolo …E poi non rimase nessuno. Questo titolo rimase fino al 1977, ma non avendo riscosso molto successo venne definitivamente cambiato con il più musicale Dieci piccoli indiani. Il nuovo titolo piacque in Italia, ma non negli U.S.A. dove rimane, ancora oggi, And Then There Were None.
Trasposizioni cinematografiche
Dal libro sono stati tratti quattro film, nel 1945, regia di Renè Clair, nel 1965, regia di George Pollock, nel 1974, regia di Peter Collinson e nel 1989, regia di Alan Birkinshaw.
Qui la recensione del film: Dieci piccoli Indiani
Il segnalibro
Agatha Christie
Dame Agatha Mary Clarissa Miller, Lady Mallowan, nota come Agatha Christie (Torquay, 15 settembre 1890 – Wallingford, 12 gennaio 1976), è stata una scrittrice britannica. Tra le sue opere si annoverano, oltre ai romanzi gialli che l’hanno resa celebre, anche alcuni romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacott.
Durante la prima guerra mondiale, Agatha lavora presso l’ospedale di Torquay, e lì impara molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornerà molto utile quando, ispirata da queste conoscenze, deciderà di scrivere romanzi gialli stimolata anche da una sorta di scommessa che aveva fatto con sua sorella la quale riteneva che non sarebbe riuscita a diventare una scrittrice di detective story. L’ispirazione di inventare un personaggio da romanzo giallo venne a Christie, oltre che dalla sua conoscenza sui veleni appresa al dispensario, dalla lettura dei libri che i degenti, rispediti al fronte, lasciavano in ospedale: libri che davano vita a personaggi ricchi di suggestione come l’Arsenio Lupin di Maurice Leblanc o il giornalista-investigatore Joseph Rouletabille, uscito dalla penna di Gaston Leroux. Le venne così l’idea di inventare a sua volta un personaggio che fosse abile come lo Sherlock Holmes di Conan Doyle ma che non gli somigliasse troppo, sia nell’aspetto che nella conduzione delle indagini.
Nel 1926 la vita di Christie è scossa da due eventi per certi versi traumatizzanti: muore sua madre e suo marito chiede il divorzio. Agatha improvvisamente scompare dalla sua casa, vagabondando in stato di amnesia (qualcuno però malignerà che potrebbe essersi trattato di una montatura pubblicitaria); il caso desta grande scalpore e dopo una decina di giorni Agatha, che viene ritrovata ad Harrogate, località termale dell’Inghilterra settentrionale, dove soggiornava in un albergo del posto registrata con il nome dell’amante del marito, non sa dare alcuna spiegazione al riguardo.
Giallista di fama mondiale, curò sempre i suoi romanzi con grande abilità, creando un’atmosfera intrigante attraverso personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità: descrizioni accurate, senso della suspense e della sintesi, ambientazioni realistiche dettagliate, personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. I suoi personaggi maggiori sono famosi in tutto il mondo: i più celebri, protagonisti di buona parte della sua produzione letteraria e di una serie corposissima di adattamenti cinematografici e televisivi, sono l’investigatore belga Hercule Poirot e la simpatica vecchietta, nonché acuta indagatrice, Miss Marple. Ancora oggi i suoi romanzi sono pubblicati con successo dalla Mondadori Spreak Dream in tutto il mondo. È la scrittrice inglese più tradotta, anche più di Shakespeare. Le traduzioni italiane delle sue opere – prodotte sotto il fascismo e ancora in stampa – presentano gravi errori, omissioni e aggiunte arbitrarie, anche con riferimenti antisemiti. Nella lingua originale e in almeno 44 lingue differenti i suoi libri contano complessivamente all’incirca due miliardi di copie vendute.
Un post con più dettagli lo trovate QUI
Libri recensiti dell’autrice:
Altri articoli sull’autrice:
- Genere: Giallo
- Titolo originale: Ten little niggers, cambiato successivamente in And then there were none
- Anno pubblicazione: 1939
- Isbn: 9788804307679
- Casa editrice: Mondadori
- Pagine: 209
Gran bell’articolo!!
Aspettavo questa recensione! 🙂
Come ti ho detto su aNobii, sono davvero contenta che ti sia piaciuto così tanto! Molto bello anche il segnalibro, l’immagine che hai scelto i sta proprio bene!!!
P.S.
Devo dire che comunque a me non dipiace il titolo “E poi non rimase nessuno”, chissà perché non ha avuto successo!
Ma quanto sei carina?!?
L’immagine del segnalibro è in realtà la copertina del cd del gioco =)
Forse il vecchio titolo, oltre che non essere proprio accattivante, spoilerava anche un pò (difetto comune in Italia, tra l’altro).
Ciao, grazie per avermi lasciato un messaggio nel mio blog.
Penso di non poter partecipare al tuo nuovo giveaway, in quanto non ho un account facebook.
Ti ringrazio nuovamente.
Il libro è molto bello e pieno di colpi di scena. Quello ke mi ha colpito di più è stato il modo in qui muoiono i 10 invitati a nigger island e fanno molto rabbrividire le 10 statuette .