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Il re in giallo – Robert W. Chambers
Stupefacenti le weird tales, noiosissimo il resto
Il Re in Giallo è un’ antologia di dieci racconti pubblicata da Robert W. Chambers nel 1895. Caposaldo del genere fantastico a lungo dimenticato, getta le basi per quello che poi sarà l’orrore cosmico di Lovecraft (oltre che ispirare, tra le altre cose, la serie tv True Detective).
Idealmente divisa in due parti, l’antologia si apre con quattro splendidi racconti legati dal fil rouge del Re Giallo, uno pseudobiblion (in questo caso un testo teatrale) al quale Lovecraft si ispirò per il suo Necronomicon, che passando di mano in mano porta alla pazzia chiunque abbia la sfortuna di leggerlo.
Avvenimenti inquietanti e orrorifici, simbolismi occulti ed enigmatiche figure la fanno da padrone, creando dense atmosfere macabre e suggestive.
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Resina – Ane Riel
Il mio nome è Liv, e non sono morta
L’incipit di questo libro dà una chiara idea di cosa sia Resina: un’oscura storia familiare, traumatica, profondamente inquietante, ricca di atmosfera, ossessionante, emotivamente devastante.
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Una cosa divertente che non farò mai più – David Foster Wallace
Un reportage davvero divertente su una cosa presumibilmente divertente
Nel 1995 David Foster Wallace viene chiamato dalla rivista Harper’s a scrivere un reportage su una settimana di vacanza extra lusso a bordo di una nave da crociera, la Zenith, prontamente e non casualmente rinominata Nadir.
Il risultato è “Una cosa divertente che non farò mai più”, un ironico e sagace resoconto di questo bizzarro microcosmo, fatto di signore delle pulizie invisibili, orrende camicie hawaiane, camerieri con sorrisi al botulino, ponti con nomi improbabili, passeggeri viziati “fino a uno stato uterino di nullafacenza”, coccolati, riveriti e, soprattutto, spinti dall’intero equipaggio a perseguire in ogni forma e con ogni mezzo un totale relax e un divertimento che è stato promesso -e sarà a tutti i costi- sfrenato.
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Le intermittenze della morte – José Saramago
Una cosa divertente che non farò mai più
Come fai a dire che un Premio Nobel per la letteratura non ti è piaciuto? Prima che tuoni e fulmini scendano su di me, dirò che tra me e Saramago non è scoccata la scintilla, o, per citare il buon David Foster Wallace, che Saramago è una cosa divertente che (probabilmente) non farò mai più.
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La strada – Cormac McCarthy
Mai è un sacco di tempo
Un padre e un figlio, una strada da percorrere senza un inizio e senza una fine, senza una meta se non la speranza. Una cappa di fuliggine tossica pervade l’aria, i giorni sono pallidi e freddi, fatti di un sole anemico, malato, incapace di scaldare la terra e tantomeno gli animi dei pochi abitanti rimasti. Le notti più nere nel nero, terrificanti, gelide. La terra è sterile, l’acqua quasi imbevibile, e il silenzio terrificante.
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Billy Argo, Il ragazzo detective fallisce – Joe Meno
Non tutti i misteri possono essere risolti
Billy Argo non è un romanzo di formazione, non é una detective story, e non é un romanzo psicologico. Eppure unisce gli elementi di questi tre generi creando di fatto una storia dai contorni alquanto bizzarri.
Quando era giovane, Billy Argo era il miglior ragazzo detective che Gotham City, nel New Jersey, avesse mai visto. Insieme alla sorella e all’inseparabile amico, hanno risolto con successo i casi più complessi, consegnando alla legge i criminali più incalliti.
Ormai divenuto adolescente Billy è partito il college e la sorella, orfana del suo mito e della sua guida, si è suicidata, facendolo precipitare in una depressione che lo ha portato dentro un istituto psichiatrico per un decennio.
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Il giorno dei trifidi – John Wyndham
A scatenare il terrore saranno davvero le piante carnivore?
Il giorno dei Trifidi è il libro di fantascienza esattamente come non te lo aspetti. Non ci sono navicelle spaziali, alieni o tecnologie futuristiche, non ci sono fughe al cardiopalma, grandi eroi o scienziati superdotati che cercheranno di salvare il mondo.
L’incipit del romanzo, omaggiato poi nel film “28 giorni dopo”, è folgorante: William Masen, biologo, si sveglia nel letto d’ospedale nel quale è ricoverato dopo un’operazione agli occhi, e subito si rende conto che qualcosa non va: nonostante l’ospedale si trovi nel centro della caotica Londra, nessun rumore giunge dalla strada sottostante. Il silenzio sovrasta ogni cosa, ed è così inquietante da metterlo subito in allarme.
Poco dopo scoprirà che quasi tutta la popolazione, a parte pochissimi fortunati, è stata resa cieca dall’incredibile pioggia di meteoriti avvenuta la notte precedente che ha attirato alla finestra l’intera popolazione mondiale.
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Abbiamo sempre vissuto nel castello – Shirley Jackson
Il delicato e ironico senso del macabro di Shirley Jackson
Constance, Mary Katherine detta Merricat e l’anziano zio Julian vivono una vita idilliaca, o almeno così sembra, in una grande villa ai margini del paese. Gli altri membri della famiglia Blackwood sono tutti morti, avvelenati sei anni prima da una zuccheriera contenente arsenico durante un pranzo familiare. Constance, unica indiziata dell’omicidio, è stata assolta, ma nonostante questo gli abitanti del pease non hanno mai smesso di fare pettegolezzi e guardare gli unici sopravvissuti della famiglia Blackwood con disprezzo e sospetto.