- Anno: 1837-39
- Isbn: 9788845128318
- Pagine: 485
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Oliver è un orfano, un trovatello di oscure origini, che diventa schiavo del vecchio ebreo Fagin che lo assolda per rubare. Una delle sue vittime si impietosisce e invece di consegnarlo alla polizia se lo porta a casa. Ma Fagin, temendo che possa fare la spia, lo fa rapire da un uomo di sua fiducia. E questo è solo l’inizio: ma dopo molte peripezie, Oliver ritroverà almeno una parte della famiglia che credeva di non avere nemmeno più.
Che dire? Non sono un’amante delle tragedie, soprattutto quelle in cui i personaggi buoni sono buonissimi e bellissimi e quelli cattivi cattivissimi e bruttissimi. E questo è quello che accade in Oliver Twist, piccolo cucciolo bastonato sin dalla nascita, che non fa altro che ricevere botte a destra e a manca. 4 stelle per l’ambientazione, la cupezza dei bassi borghi londinesi abitati dagli scarti della società che vivono di stenti e lottano quotidianamente per un tozzo di pane.
La violenza, l’ipocrisia, il lavoro minorile, i sotterfugi e la cattiveria dei personaggi sono descritti con vera maestria. 3 stelle per la storia, decisamente macchinosa, nella quale ogni avvenimento è strettamente funzionale alla trama e quindi risulta artificioso. Fino a metà non si aspetta altro che la prossima sventura di Oliverfaccinocuccioloso, e nella seconda metà si rimane esterrefatti da come tutto poi si risolva magicamente in un finale artificiosissimo e davvero poco credibile. I personaggi buoni sono tagliati con l’accetta e melensi fino alla nausea.
Leggere le avventure del piccolo Oliver è come leggere una lista della spesa scritta su una pergamena da un monaco amanuense, esteriormente bellissima certo, ma sempre e comunque una lista della spesa.
Sicuramente non si può negare che sia un’opera eccellente, ma a me tutto quel pietismo, e il piccolo Oliver che non fa altro che prendere botte e passare da una sfiga a un’altra mi hanno dato un pò ai nervi… La maggior parte delle situazioni sono assolutamente surreali e buone solo ai fini della storia, e per questo ho fatto una discreta fatica ad arrivare alla fine. In ogni caso gli ho dato un 6 perché bisogna considerare anche il periodo storico e il sommo scrittore che ne è l’autore…
ATTENZIONE! Spoiler!
Tragica e violenta la morte di Nancy, forse l’unico punto che mi ha veramente toccata, e il successivo delirio di Sikes, che fugge inseguito dal suo fantasma. Da far cadere le braccia invece la risoluzione dei fatti, dove si scopre che guardacaso Oliverbambinosempreperbene ha vissuto tutto questo per una malaugurata serie di eventi, che è il figlio illegittimo di un ricco borghese guardacaso grande amico del signore che lo ha preso sotto la sua ala, e che guardacaso il suo fratellastro è invece uno dei componenti della feccia che lo aveva fatto prigioniero che lo aveva riconosciuto dopo anni… Suvvia…
Pagina 69
“Quale mulino?” si stupì Oliver.
“Il mulino, perbacco. Il mulino che prende così poco posto da poter lavorare dentro una brocca di pietra e che va meglio quando il vento è basso sulla gente piuttosto che alto perchè in questo caso non si trovano operai. Avanti, ora vieni con me, tu hai bisogno di vettovagliamenti e li avrai. Io sono in secca, ho solo uno scellino e pochi altri spiccioli ma una volta tanto posso pagare per tutti e due. Su, che aspetti? Muovi quelle gambe-stecco!”
Il ragazzo aiutò Oliver ad alzarsi e lo guidò da un droghiere lì vicino dove comprò una discreta porzione di prosciutto e due libbre di pane. La tappa seguente fu un’osteria.
E lì, finalmente, davanti a una brocca di birra, Oliver potè fare un pasto decente con pane e prosciutto, sotto lo sguardo attento di quello strano anfitrione.
“Vai a Londra?” chiese il ragazzo, quando Oliver ebbe mangiato.
“Sì.”
“Hai un osto dove dormire?”
“No.”
“E denaro?”
“Neanche.”
Il ragazzo lanciò un fischio significativo e infilò le mani in tasca per quel che gli permetteva la lunghezza delle maniche.
“Tu vivi a Londra?” chiese Oliver.
“Sì, quando sto a casa. Penso che dovrai trovare un posto dove dormire stanotte, no?”
“Proprio così. Da quando mi sono messo in viaggio ho sempre dormito all’aperto.”
Trasposizioni cinematografiche
Dal film sono state tratte varie trasposizioni cinematografiche di cui la più recente è quella del 2005 diretta da Roman Polanski.
Il segnalibro
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Ciao Brina! Sono Fragola di anobii!! ^^ Non sapevo avessi anche tu un blog altrimenti ti avrei fatto visita prima! 🙂
un salutino veloce ma spero di tornare presto a trovarti! 🙂 Ciao!
Ciao Fragola! Ho da poco “migrato” il mio blog da iobloggo a wordpress e sono ancora in fase di assestamento! Anche l’indirizzo probabilmente cambierà, questo è solo provvisorio. Mi fa piacere che tu sia passata, passerò anch’io a dare una sbirciatina nel tuo!
nice post. thanks.