- Titolo originale: Sherlock Holmes vs Dracula, or The Adventure of the Sanguinary Count
- Anno: 1978, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2008
- Casa editrice: Gargoyle – Collana I nuovi incubi
- Isbn: 9788889541654
- Pagine: 182
- Prezzo: 9,90
Prima di dare inizio al racconto, sento che è mio dovere mettere in guardia il lettore contro una certa quantità di affermazioni erronee di recente effettuate in merito agli accadimenti narrati qui di seguito. Mi riferisco in particolare a una monografia illegittima che ha riscosso una certa dose di popolarità fin dalla sua prima apparizione, avvenuta quattro mesi fa: è opera di un irlandese che risponde al nome di Bram Stoker, e si intitola Dracula.
Ecco questo è uno di quei libri che mi è capitato tra le mani (e ringrazio la Gargoyle per questo), e lì per si mi sono detta tra me e me.. “Sè, ora lo leggo e poi lo stronco”, perché dentro la mia testa Sherlok Holmes e Dracula erano due personaggi che non avrebbero potuto (e non avrebbero dovuto) mai trovarsi nelle stesse pagine contemporaneamente. E invece no…
Questo romanzo scritto nel 1978 (arrivato in Italia solo nel 2008 grazie alla Gargoyle), e tradotto in 23 lingue è credo uno dei primi apocrifi riguardante il caro detective. Nel 1981 la BBC ne ha tratto un adattamento radiofonico che ha avuto un grande successo, tanto da essere stato ritrasmesso l’anno scorso.
Estelman decide di mettere uno di fronte all’altro due grandi autori di personaggi immortali come Bram Stoker con il suo Dracula, e Sir Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes, e lo fa sfruttando al meglio l’escamotage del manoscritto ritrovato. Lo scrittore infatti ci narra di aver acquistato a un’asta di oggetti riguardanti Holmes e il compagno Watson, una scatola che si scopre poi contenere un manoscritto proprio del fedele assistente, che egli ci trascrive per intero (esso infatti, per rendere veritiera la finzione letteraria, risulta l’autore del libro) e che inizia con una lettera di Watson che accusa Stoker di aver manipolato le vicende di un caso vissute dai due detective per scrivere il suo “Dracula”, omettendo completamente di citarli nella vicenda.
I fatti iniziano con una nave che misteriosamente approda nel porto di Londra e a bordo della quale viene ritrovato solo il cadavere del capitano che ha dipinta sul volto la vera espressione dell’orrore. Ovviamente a indagare sul caso viene chiamato Holmes, naturalmente seguito dal fedele Watson. Durante il suo cammino, oltre che il terrificante Conte Dracula, i detective incontreranno anche un altro incredibile personaggio: Van Helsing, che troviamo come sempre sulle tracce del vampiro nell’intento di ucciderlo.
Devo dire che nonostante l’accoppiata sia singolare, questo romanzo non delude affatto. La storia è avvincente, anche se molto più ricca di azione che di indagini, e credo che nè i fan di Holmes, nè quelli di Dracula si possano sentire delusi. I protagonisti sono rappresentati fedelmente, e durante il suo racconto Watson cita tutta una serie di accadimenti avvenuti in vari libri del “Canone” di Sir Conan Doyle. Questo denota da parte dell’autore un ampio studio degli scritti di Doyle, riuscendo persino a far credere a Sherlok Holmes, che lo ha sempre rifuggito come spiegazione agli eventi, nel paranormale. Ciò è particolarmente evidente nel passaggio in cui Watson rimprovera Holmes quando lo sorprende a leggere un libro relativo alle superstizioni vampiriche e questi gli risponde: «La conoscenza della qualità dell’avversario, Watson, è la più formidabile delle armi…».
Il tutto è ambientato in una Londra oscura, fatta di brughiere buie e nebbiose, di atmosfere gotiche e di lampioni che proiettano ombre inquietanti.
Ecco se ho trovato un piccolo difetto a questo libro, è che forse speravo in un pò più di indagini, ma alla fine devo dire che gli inseguimenti e i faccia a faccia in cui si troveranno i nostri protagonisti sono davvero emozionanti.
Frasi dal libro
“Mi riferivo al nostro caso. Siete ancora scettico?”
“Sono sempre scettico”, risposi. “Ma devo ammettere che non sono sicuro come prima della mia posizione. Ipotizzare che tutti coloro con i quali abbiamo parlato di questo caso soffrano delle stesse fissazioni, vorrebbe dire stressare un pò troppo la legge delle probabilità”.
“Ci sono cose molto peggiori della morte, Mr Holmes. Dimostratevi ostinato, e scoprirete ciò che voglio dire”.
Curiosità
Se c’è una cosa che io adoro, è questo rendere Holmes e Watson, questi due personaggi così meravigliosamente resi da Conan Doyle, delle persone vive. Non so se sia cosa nota, ma a Londra è stata costruita una casa-museo di Holmes (potete accedere alla pagine di Wiki cliccando sull’immagine), proprio al 221b di Baker Street, e spesso capita di incontrare persone che si interessano al luogo chiedendo “Dov’è la casa dove vive Sherlok Holmes?” come se lui fosse vivo, un personaggio in carne ed ossa eterno e senza tempo.
L’autore alla fine del libro dichiara che il titolo scelto gli sembrava ridicolo, e che preferiva di gran lunga il sottotitolo (The Adventure of the Sanguinary Count) ma la casa editrice insistette perché lo lasciasse tale. Data la quantità di copie vendute poi, anche lui si persuase che andava bene così e anzi in molte edizioni (questa compresa) il sottotitolo fu rimosso.
Bè, ha proprio ragione Estleman riguardo al titolo, io pure ho storto dubito il naso di fronte ad un titolo così! Mi immaginavo una cosa treshissima!
invece mi sembra proprio un libro che anche a me potrebbe piacere! 🙂