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Residenza Arcadia – Daniel Cuello

Pensavi davvero di leggere una simpatica storia sui battibecchi condominiali di scostanti vecchietti? E invece no. Residenza Arcadia è molto più di quello che sembra, ed è molto meglio.

Devo ammettere che il pensare di leggere una cosa e invece trovarmene davanti un’altra ha suscitato in me un grande effetto sorpresa che ha contribuito in modo significativo al mio giudizio sull’opera. Intendo quindi tentare di non fare accenni di nessun tipo per non guastare questo effetto a coloro i quali si vorranno buttare, disarmati e senza indizi, nella lettura, e rendendo di fatto -ma a buon pro- completamente inutile questa recensione .

Dirò solo che Residenza Arcadia è un microcosmo ambientato in un nontempo, o in un tempo altro, in cui molte cose non sono affatto quello che sembrano, in cui emozioni, ricordi, amicizie e intolleranze si mischiano in una storia ironica ma anche triste e piena di significati.

La residenza dall’idilliaco nome, che che di idilliaco ha in realtà ben poco, è popolata da vecchietti mossi dalle loro personali ossessioni, da vecchie amarezze e ipocrite gentilezze. Ogni protagonista di questa storia ha delle sue particolari esigenze che contrastano con quelle di tutti gli altri, offrendo un perfetto spunto di riflessione sulla tolleranza e sulla diffidenza verso il prossimo.

Residenza Arcadia cover

L’arrivo di nuovi, misteriosi inquilini scatenerà le ire dei residenti, in un gioco di contrasti che si snoda tra gli insulsi battibecchi degli ottuogenari e un’ombra oscura che aleggia nell’aria e si allunga fino a rivelarsi, infine, nella sua tragica presenza.

I colori desaturati, conferiscono a questo gioiellino una nota “antica”, come si trattasse di un racconto di tempi passati, ma i disegni e il movimento delle tavole, insieme al tratto caricaturale di Cuello e ai temi tratti, offrono una visione attuale su angosce e frustrazioni che ci riguardano tutti, a prescindere dal tempo e dall’ambientazione. Una buffa quanto triste metafora a mò di monito collettivo, un piccolo grande gioiello del fumetto italiano.

Se lo hai già letto…

Attenzione! Considerazioni varie che contengono SPOILER!
Ok, dato che lo hai già letto, possiamo fare due chiacchiere senza paura di SPOILER.
La vera genialità di questa graphic novel risiede, secondo me, proprio nella sua apparente innocuità. Insomma, pensi di trovarti davanti la versione a fumetti di Casa Vianello, e invece ti ritrovi in un tempo distopico (?) in cui l’intolleranza e un governo del terrore la fanno da padroni.

Le poche informazioni sul regime sotto il quale ci troviamo (l’Argentina di Salazar? La Spagna di Franco? L’Italia fascista?) vengono stillate a poco a poco, trascinando il lettore lentamente ma inesorabilmente verso il vero significato della storia, che assume via via sfumature sempre più profonde, pure mantenendo quel tono leggero e ironico che la rende speciale.

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Daniel Cuello

Daniel Cuello è argentino di nascita, italiano di adozione ma più che altro fumettista. Nel suo sangue ci sono circa sette nazionalità diverse. Autodidatta, da anni pubblica graphic novel, racconti brevi, illustrazioni e tante, tantissime vignette, molte delle quali raccolte nel volume Guardati dal beluga magico, pubblicato da BAO Publishing nel 2018. Residenza Arcadia, edito da BAO Publishing nel 2017, è il suo primo graphic novel.
Il suo sito lo trovate QUI

Libri recensiti dell’autore:

  1. Residenza Arcadia – Daniel Cuello
  • Anno pubblicazione: 2017
  • Isbn: 9788865438497
  • Casa editrice: BAO Publishing
  • Illustratore: Daniel Cuello
  • Pagine: 167, a colori
"Residenza Arcadia" è un microcosmo che pullula di emozioni taciute. Lamentazioni, rivendicazioni e le insondabili profondità di animi che guardano il mondo dal silenzio dello spioncino.

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