Il genere di Chi Ta-Wei è chiamato silkpunk – una roba quasi impossibile da definire ma che assomiglia a una sorta di aesthetic tecnologica incentrata sull’arte e la filosofia mediorientale. Lui stesso però dichiarò in un’intervista che l’accostamento alla seta gli sembrava poco democratico, e quindi coniò il termine “bubbletea punk”, che definisce perfettamente la sensazione di ‘accogliente’ e contemporaneamente ‘estraniante’ che permea questo libro.
Scritto nel 1995, Membrana è un racconto sorprendentemente attuale, che nella sua apparente delicatezza affronta tematiche qu33r, i problemi legati al cambiamento climatico e all’etica della robotica.
Anno 2100, l’umanità si è trasferita sott’acqua per sfuggire ai raggi del sole, ormai divenuti mortali. Umani e androidi coesistono in città-bolla protette da membrane, e la società si fonda sulle 3 B: books, body, beauty. Momo, figlia di una leggenda che la vede nascere da una pesca, si occupa di pelle, un lavoro molto prestigioso in una società che vive in un’ambiente privo di luce naturale.
La pelle è una parte fondamentale di ciò che definiamo bellezza, ma è anche una barriera, il confine che divide noi dal mondo esterno. E sono proprio i confini – le membrane – la tematica principale di questo libro: i confini sulla terra e sotto il mare, ancora oggetto di guerre combattute non più da umani ma da androidi. La delicata epidermide umana che va preservata in un’ambiente privo di luce. Le tecnologiche M-skin che Momo usa per tracciare le sensazioni dei propri clienti, la pelle dei corpi androidi, usati come “pezzi di ricambio” per i propri padroni umani.
Ma quanto in là si possono spostare i confini e cosa definisce esattamente cosa siamo? Membrana è un racconto che travalica i generi – non solo letterari –, che si interroga sul significato di realtà, di corpi e di autocoscienza con una sensibilità fuori dal comune. E si, ha un finale che vi farà 🤯
- Genere: Post Apocalittico
- Anno pubblicazione: 1995
- Isbn: 9788867833856
- Casa editrice: ADD Editore
- Traduttore: Alessandra Pezza
- Pagine: 156