Mi chiamo Franck Matalo e sono l’amministratore delegato di Musica Unica. Per i miei azionisti sono un grande manager, una macchina per fare soldi, un cost-killer, l’assassino dei costi. Per i miei dipendenti sono un assassino e basta.
— incipit
2010, Francia. Franck Matalo, 37 anni, è l’amministratore delegato della casa discografica più potente del paese: Musica Unica. Forse la più potente del mondo.
L’industria musicale è diventata una grande macchina da soldi in cui gli strumenti analogici sono stati soppiantati da suoni digitali costruiti da un computer affettuosamente conosciuto come Elvis, che si nutre di sondaggi e indagini di mercato e sforna le “nuove stelle”, costruite a puntino per il mercato.
La punta di diamante di Musica Unica è una ragazzina-cantante, che ci ricorda molto da vicino l’ex lolita Alizée: si sta per lanciare il suo nuovo successo, “Frugami nella cartella”, il cui titolo allusivo ma non volgare non può non accontentare ogni fascia di età e di perversione.
Ma Franck Matalo è un uomo infelice dopo la morte della figlia di soli quattro anni: un giorno si sveglia e di punto in bianco decide di demolire l’impero che dirige. E quale modo migliore se non scendere nei sotterranei della casa discografica e tirare fuori un demo a caso tra le centinaia che giacciono lì? E quindi ecco a voi gli Intestino, quattro adolescenti incontrollabili e scellerati che rigurgitano un inascoltabile punk rock che però, contro ogni previsione, iniziano un’ascesa inarrestabile, distruggendo inconsapevolmente l’ipod-generation, o forse dandogli una nuova vita.
Che c’è stronziii? Volete sapere come prosegue la storia: compratevi il libro.
Il romanzo di Thomas Clément (a quanto pare semisconosciuto e tradotto ad oggi solo in italiano) è tagliente e divertente. Senza troppe pretese, punta dritto al cuore del problema, parla dell’ipod-generation e dei giovani lobotomizzati, parla della demolizione della musica analogica e della creazione di falsi miti, di rock star costruite a tavolino col solo scopo di vendere migliaia di dischi per poi cadere nell’oblio.
Il ritmo è veloce, graffiante e a volte stonato come un assolo di chitarra, il linguaggio è quello della gente e non dei letterati stronzi. Un libro scorrevole e simpatico che tra una battuta e un’ode al rock’n’roll fa emergere, in maniera leggera ma sottile, un argomento attuale che sarebbe bene non ignorare.
Il Segnalibro
- Genere: Romanzo, Umoristico
- Titolo originale: Les enfants du plastique
- Lingua originale: Francese
- Anno pubblicazione: 2006
- Isbn: 9788878991316
- Casa editrice: Barbera
- Pagine: 219