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Amélie Nothomb

amelie nothomb

Amélie Nothomb nasce a Kobe, 9 luglio 1967. Figlia di un ambasciatore belga membro di una delle famiglie brussellesi più in vista ha trascorso la sua infanzia in Giappone, per poi trasferirsi in Cina per ragioni diplomatiche. In Cina frequentò la piccola scuola francese locale. Furono anni felici ma comunque difficili, di riflesso alla complicata situazione politica data dal regime comunista. Così Pechino venne vissuta solo nel ghetto degli stranieri di San Li Tun. La tappa successiva furono gli Stati Uniti, più precisamente New York, dove Amélie frequentò il liceo francese e si appassionò alla danza classica che praticò per breve tempo. L’abbandono di New York coincise con la fine della sua infanzia e l’inizio del duro periodo adolescenziale.
Giunse per la prima volta in Europa a 17 anni e si stabilì a Bruxelles con la famiglia. Nella capitale belga diceva di sentirsi «aussi étrange qu’étrangère» («tanto straniata quanto straniera»); ivi si laureò in filologia classica alla Libera Università di Bruxelles, dove però non riuscì ad integrarsi.
Laureatasi, decise di ritornare a Tokyo per approfondire la conoscenza della lingua giapponese studiando la «langue tokyoïte des affaires»: assunta come traduttrice in una enorme azienda giapponese, visse un’esperienza durissima (da traduttrice fu declassata a pulire i servizi igienici), che raccontò in seguito nel libro Stupore e tremori, che riceverà il Grand Prix du Roman dell’Académie française. Nel 1992 tornò in Belgio e pubblicò Hygiène de l’assassin (Igiene dell’assassino), origine del suo enorme successo letterario.
Stabilitasi poi tra Parigi e Bruxelles, dedica 4 ore al giorno alla scrittura e pubblica, per scelta personale, un libro all’anno, alla fine di agosto. I suoi racconti sono prevalentemente autobiografici e la sua fonte di ispirazione è il suo percorso di vita.

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