Poesie napoletane
Anno: 1964
Genere: Poesia
Se “Malafemmena” e’ la canzone più conosciuta,tra le poesie è certamente “A livella” ,i cui primi versi sono apparsi nel 1953 in appendice del libro Siamo uomini o caporali?Il suo libro più famoso è appunto “A livella” pubblicato nel 1964 ,che raccoglieva 26 poesie che Totò aveva scritto a partire dagli anni cinquanta.
Un secondo libro dal titolo “Dedicate all’amore” venne pubblicato,in occasione del decennale della sua morte,per opera di Franca Faldini e che raccoglieva buona parte delle poesie che Totò aveva dedicato alla compagna con cui aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita.
“Tu qua’ Natale… Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo… ‘int’a cervella
che staje malato ancora È fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?… è una livella.
.
‘Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
.
Perciò, stamme a ssenti… nun fa’ ‘o restivo,
suppuorteme vicino – che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie… appartenimmo â morte!”.
— da “‘a livella”
Attore, commediografo, paroliere, e sceneggiatore italiano. Soprannominato “il principe della risata” e considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano. Questo era Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi, più noto come Antonio De Curtis, o come Totò.
Totò è stato, con i suoi film e le sue interpretazioni teatrali, il cantore della miseria, di quella povertà vissuta con onore, e al contrario di essa, della perenne infelicità della ricchezza. E l’ha sempre fatto con quella speciale qualità che contraddistingue il popolo del sud: vivere con ironia anche la malasorte.
In questa raccolta di poesie Totò ci mostra il tratto più ironico della povertà e del degrado, la semplice bellezza dell’amore, l’ironia della morte. Piccole perle che fanno sorridere o danno qualcosa su cui riflettere. Totò utilizza una lingua a volte aulica a volte moderna, e con vari passaggi dal vernacolo all’italiano. Questo serve, oltre che per la comprensione da parte di chi non padroneggia il dialetto, a marcare i vari personaggi e le stratificazioni sociali.
Per chi non fosse “madrelingua”, consiglio vivamente di farsi leggere le poesie da qualcuno che invece padroneggia il dialetto, perchè i versi hanno un’incredibile musicalità che altrimenti si perde un pò nella lettura.