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Published in: Altri Film, Cinema

L’esercito delle dodici scimmie

★★★★☆
  • Titolo originale: Twelve monkeys
  • Genere: fantascienza
  • Anno: 1995
  • Regia: Terry Gilliam
  • Visto: in DVD
Nel 2035 la gente vive un’altra dimensione. Milioni di esseri umani si sono estinti a causa di un virus mortale che ha infettato il mondo scoperto dal virologo premio Nobel Leland Goines. La superficie della Terra è diventata inabitabile e i pochi superstiti – il virologo, la sua equipe di scienziati e un gruppo di prigionieri – vivono nelle viscere di quella che fu Philadelphia. Uno dei prigionieri, James Cole, internato per volontà di Jeffrey, il folle figlio di Leland, e ossessionato da una visione infantile, viene scelto per una spedizione nel passato alla ricerca di informazioni. Con l’aiuto della psicologa Kathryn Railly, James dovrà fare luce sulla verità: cosa è successo al mondo e da dove proviene l’immagine che lo perseguita..

Nomination all’oscar nel 1995 per miglior attore non protagonista (Brad Pitt) e costumi. Golden Globe nel 1996 a Brad Pitt come miglior attore non protagonista.

Twelve Monkeys è tratto dalla sceneggiatura di David e Janet Peoples (autori di script come Blade Runner di Ridley Scott e Gli spietati di Clint Eastwood) ed ispirato dal cortometraggio di Chris Marker La Jetée. Il film si presenta come un puzzle dai pezzi sparsi un po’ dappertutto, dove l’unica tessera di riferimento a cui il Cole dovrà aggrapparsi è la fantomatica organizzazione denominata Esercito delle dodici scimmie, coinvolta più o meno direttamente nella responsabilità dell’inizio del contagio. Pochi elementi che dovranno essere approfonditi tra un continuo andirivieni tra passato, presente e futuro che metteranno alla frusta la fragile percezione della realtà del protagonista, arrivando persino a credere di essersi immaginato tutta la vicenda e di aver vissuto l’immensa allucinazione di uno schizofrenico.

Bruce Willis, che ha decisamente il fisic du role per questo genere di personaggi, stavolta ci mostra non solo la fisicità, prevalente in molte altre sue interpretazioni, ma anche una connotazione psicologica forte, mostrandoci un uomo perennemente in bilico fra una sorprendente lucidità e la follia. Pitt si spoglia completamente dei canoni di bello per intepretare un vero schizofrenico, figlio di un noto immunologo, abbruttito e dallo sguardo completamente strabico. La capacità di mimica facciale, la gestualità e i continui cambi di tono della voce ne fanno secondo me una delle migliori interpretazioni della sua carriera o almeno una delle prime in cui ci si accorge realmente delle sue capacità di attore.

Forse antesignano dei vari film come Shutter Island dove si assiste al continuo ribaltamento dei ruoli tra chi è pazzo e chi è sano di mente, girato in stile retrò, molto più simile come colori e “accessori” a un Blade Runner (1981) piuttosto che a un Johnny Mnemonic (2005), e senza scadere in tecnologie fantascientifiche assolutamente improbabili, questa pellicola è davvero una bella prova sia da parte del regista che degli attori!

ATTENZIONE!! Spoiler
La sequenza finale del film all’aeroporto, sogno ricorrente del protagonista sin dall’inizio del film, dove un James Cole bambino assiste alla morte di se stesso da adulto, potrebbe far intuire una perfetta circolarità spazio-temporale, un eterno paradosso che sancisce la condanna definitiva dell’umanità a non essere mai salvata e quindi un’interpretazione estremamente pessimista del film. Abbastanza enigmatica è però la presenza di uno degli scienziati del futuro sul sedile accanto al dottor Peters sull’aereo in partenza: certamente non è riuscita a scongiurare il contagio, ormai iniziato nella hall dell’aereoporto, ma forse la prossima volta (o una delle prossime volte?) ci saranno possibilità più alte affinchè l’untore sia fermato..

Frasi dal film

Lo sai che cosa è pazzo? Pazzo è quello che impone la maggioranza. (Jeffrey Goines)

In effetti siamo pochi qui. Siamo pochi ad essere malati di mente qui. Non parlo di te, magari tu sei, chessò, tu sei veramente, schizzato come un cavallo. Ma non è per questo che sei qui. Non sei qui per questo! Non sei qui per questo! Sei qui a causa del Sistema. Vedi la televisione? È tutta lì la questione, tutta lì la questione. Guarda-ascolta-inginocchiati-prega! La pubblicità! Non produciamo più niente, non serviamo più a niente. È tutto automatizzato, che cazzo ci stiamo a fare allora? Siamo dei consumatori, Jim! Ah… ok, ok, compri un sacco di roba da bravo cittadino. Però se non la compri che succede? Se non la compri che cosa sei, ti chiedo! Che cosa. Un malato! Mentale. È un fatto Jim, un fatto. Se non compri la carta igienica, una macchina nuova, un frullatore computerizzato, un attrezzo elettrico per orgasmi multipli, un impianto stereo con le cuffie che ti spappolano il cervello, cacciaviti con impianti radar miniaturizzati-incorporati, computer ad attivazione vocale… (Jeffrey Goines)

Io non penso che la mente umana possa esistere in due diverse… com’è che le chiamate?… dimensioni? Sarebbe troppo stressante, dovete convincervene. Confonderemmo quello che è reale con quello che non lo è. (James Cole)

Il segnaframe

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One comment on “L’esercito delle dodici scimmie”

  1. Bellissimo film! Finale inquietante, che tra l’altro, ricordo, si costruisce a poco a poco, facendoti scoprire pian piano qualche informazione in più…
    L’ho visto un sacco di anni fa, mi piacerebbe rivederlo!

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