Georges Perec è stato uno scrittore francese, membro dell’OuLiPo, le cui opere sono basate sull’utilizzo di limitazioni formali, letterarie o matematiche.
Nato il 7 marzo 1936 a Parigi da genitori ebrei esuli polacchi (il padre morirà in guerra quattro anni più tardi e la madre, internata ad Auschwitz, non ne farà ritorno), Georges Perec cresce con gli zii che si occupano di lui e gli permettono di portare a termine gli studi liceali. Nel 1954 si iscrive all’Università in un indirizzo umanistico per abbandonare però dopo poco tempo gli studi.
Il suo vero e proprio debutto letterario si ha nel 1965 con la pubblicazione di “Les Choses”. E’ il primo capolavoro.
Un anno dopo aderisce a quella singolare associazione di personalità geniali che va sotto il nome di “Oulipo” (Ouvroir de Litérature Potentielle), dove ha modo di conoscere, tra gli altri, Raymond Queneau e Italo Calvino.
Per molti anni si guadagna da vivere come documentalista per un ente di ricerca medica, al quale affianca l’attività di realizzatore di cruciverba, ma è soltanto dopo il 1978, con la pubblicazione di “La vita, istruzioni per l’uso” e la vittoria del Premio Medicis che può dedicarsi esclusivamente all’attività di scrittore.
Da allora la sua vita è caratterizzata da un impegno in moltissimi settori culturali in una dispersione frenetica che ha seminato genialità in tutti i suoi passaggi. Libri, cinema, critica cinematografica e teatrale, testi teatrali, giochi enigmistici, traduzioni, creazioni musicali e radiofoniche: nulla di tutto questo è sfuggito alla sua vulcanica e tentacolare vena creativa.
Un tumore polmonare, diagnosticatogli alcuni mesi prima, lo stronca prematuramente a soli quarantasei anni il 3 marzo 1982 ad Ivry.