“De Sade diceva che concentrandosi a sufficienza si può erotizzare qualsiasi cosa. Un feticista è solo una persona che riesce a cogliere il sublime in dettagli che agli altri appaiono banali”.
— pag. 64
Premessa
Volevo iniziare questa recensione dicendo che l’erotico-BDSM è ormai un genere sdoganato, ma nel momento esatto in cui ho scritto questa frase mi sono resa conto che non è così.
Si perché, e forse proprio a causa, delle famose 50 sfumature, si è creata l’idea che le persone che praticano questo tipo di giochi, se non perché sono malate, lo facciano per forza a causa di grossi traumi irrisolti. Insomma si vedono il BDSM e tutte le pratiche sessuali “particolari” in generale come malattie scaturite da qualcosa, e quindi curabili.
Ora psicologicamente parlando questo tipo di pratiche rientra nelle parafilie (dal greco para παρά = “presso”, “accanto”, “oltre” e filia φιλία = “amore”, “affinità” – s’intendono pulsioni erotiche connotate da fantasie o impulsi intensi e ricorrenti), e quindi tecnicamente questo non è del tutto erroneo.
Se veramente ci sia un qualche tipo di problematica alle spalle, se siano soltanto pulsioni diversamente assecondate, un modo diverso di vivere la propria vita, o squilibri del cervello come ad esempio le nevrosi o lo stress (cose che tra l’altro vengono accettate con molta più semplicità), questo non sta a me scoprirlo.
Il libro
Ed è proprio questo che Ayzad, autore del libro nonché uno dei massimi esponenti della scena BDSM Italiana, tenta di spiegarci in Peccati Originali. Un noir che si insinua nei mondi scuri di BDSM, ma anche in case e vite del tutto normali, fatte di mobili dell’Ikea e di bollette da pagare, di relazioni più o meno convenzionali e di vita quotidiana.
Come ogni noir che si rispetti, di mezzo c’è un morto, la Contessa delle Lacrime, trovata morta nella sulla villa e immediatamente archiviata come suicidio per coprire una ben più scandalosa fine, il probabile triste epilogo di un gioco BDSM. Sebbene l’indagine rischi di far venire a galla dettagli scabrosi sul passato della Contessa, la figlia, Laetitia, è decisa a scoprire la verità per incassare la cospicua somma dovuta dall’assicurazione.
E’ per questo che si rivolge ad Ayzad, autore si ma anche protagonista del libro, esperto come il suo ego primario di BDSM. I due formano, come in un perfetto ossimoro, l’incarnazione di due mondi che si incontrano e si scontrano: lei, Laetitia, nevrotica, maleducata, spesso fuori luogo, rappresenta il mondo benpensante, che non manca mai di sputare sentenze e di tacciare Ayzad di essere un pervertito maniaco, e lui, Ayzad, una persona comune che fatica ad arrivare alla fine del mese, che si muove in una Milano fatta di traffico e mezzi pubblici, ma anche dominatore che vive con la sua schiava e frequenta gli ambienti BDSM.
Sebbene quest’accostamento sembri in prima istanza un po’ forzoso, e la figura di Laetitia in alcuni casi decisamente esagerata (ma l’autore ci tiene a precisare che è invece ispirata ad una persona di sua conoscenza), è perfettamente funzionale allo scopo del libro: spiegare la sessualità, i rapporti, i dietro le quinte, ma anche la vita normale delle persone che praticano BDSM.
Tutto questo è fin troppo chiaro nella prima parte del libro, dove l’autore, che ha già all’attivo due guide (BDSM. Guida per esploratori dell’erotismo estremo e XXX. Il dizionario del sesso insolito) tende a volte a esagerare con le informazioni da manuale, a mettere un po’ troppa carne al fuoco per il gusto – e forse il dovere – di spiegare cose poco o per niente note agli estranei dell’ambiente, rendendo la storia un po’ troppo lenta e i dialoghi finti.
Quando però l’autore stesso si ricorda che non sta scrivendo un manuale, ma un romanzo, il libro riparte alla velocità della luce, e corre in modo assolutamente piacevole verso il finale a sorpresa.
In modo molto furbo ma anche estremamente funzionale, l’autore inserisce sia dettagli della vita quotidiana, sia descrizioni efficaci, brillanti e assolutamente mai volgari e ben lontane dai romanzetti rosa, del “lato oscuro” del mondo SM, scene forti ma anche molto intime, insicurezze, amori, paure e la maniacale attenzione alla sicurezza, rimandando al lettore un quando chiaro e forse un po’ più scevro di tutti quegli orpelli che l’immaginario collettivo e le persone NOR-MA-LI (cit.) costruiscono intorno ai “malati che godono nel frustare la gente”.
Sebbene il libro lasci alcune cose, comunque trascurabili, in sospeso (dove sono finiti Stefano e la sua frusta da 790 franchi? Poverino, mi ero affezionata..) se posso permettermi di fare un appunto personale, mi sarebbe piaciuto che, oltre alle iperboli più particolari del mondo BDSM, le feste fatte di lattice e pelle borchiata e le moderne Roissy*, si fosse approfondito di più anche il lato quotidiano, il rapporto intimo che c’è tra Ayzad e la sua compagna, e più in generale i rapporti quotidiani tra le coppie padrone-schiavo. Chissà, magari potrebbe essere lo spunto per un nuovo romanzo.
In conclusione non un giallo alla Agatha Christie (ma del resto, quanti lo sono?) ma un libro assolutamente piacevole e forse adatto per chi è curioso di scoprire qualcosa in più su questo oscuro mondo. Una mia nota speciale va alla Catarsi, apoteosi della rivincita contro i benpensanti… ma dovrete leggere il libro per sapere il perché.
*Roissy é il castello dove, in Histoire d’O, la protagonista viene portata per essere istruita come schiava.
Frasi dal libro
“De Sade diceva che concentrandosi a sufficienza si può erotizzare qualsiasi cosa. Un feticista è solo una persona che riesce a cogliere il sublime in dettagli che agli altri appaiono banali” (pag. 64)
“[…] Vivere l’eros non è vestirsi strani. Non è usare oggetti bizzarri. Non è giocare a schiavi o padroni. Se siamo qui oggi è per conoscere meglio noi stessi: anche le parti nascoste, anche le parti buie. Anche quelle che fanno male. La dominazione è un percorso dentro di noi. Senza pietà”. (pag. 248)
Grazie della recensione! Sono felice che – con tutti i limiti di un’opera prima – alla fine ti sia piaciuto.
A causa di vari problemi di distribuzione le vendite per il momento non sono sufficienti a giustificare i mesi necessari a scrivere il seguito, però c’è un lato positivo.
Chiusa la parentesi con il vecchio editore, di Peccati originali adesso c’è anche un’edizione indipendente riveduta e corretta in formato ebook supereconomico, che trovi per esempio qui: http://goo.gl/tTQNlE . Se troverà abbastanza lettori, non vedo l’ora di finire di raccontare le avventure di tutti quei personaggi…
Titolo interessante! 🙂